FORMULA 1
Verstappen troppo forte, Ferrari è stata un'illusione
A Miami altro dominio Red Bull, le rosse sperano nel riscatto a Imola
Pubblicato il 08.05.2023 07:24
di Silvano Pulga
A volte succede di fare il fine settimana perfetto, in Formula 1. Fai la pole, non sbagli niente a livello tattico, la macchina risponde perfettamente, inanelli giri veloci uno dietro l’altro. Può sembrare incredibile: non è bastato. Perché il tuo compagno di squadra, partito nono, pian piano viene su, e passa in testa. Cambi gomme, hai le medie, hai un passo gara di tutto rispetto. E invece lui fa più di trenta giri con le gomme hard, e riesce a fare tempi di spessore nonostante questo. Poi cambia gomme a 10 giri dal termine, fa un pit stop più lungo del normale, permettendoti di passargli davanti, anche di poco. E niente: con la macchina vuota di carburante, e le gomme rosse, ti passa dopo una manciata di curve e, nelle ultime tornate, ti rifila mezzo secondo al giro. Ecco, questo è stato il week end di Sergio Pérez, davanti a tanti suoi tifosi. 
Che dire? Che nel campionato monomarca Red Bull, Max Verstappen ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, di essere il migliore del mazzo: suo anche il giro più veloce. L’unico che potrebbe infastidirlo è il vecchio ma sempre delizioso Fernando Alonso il quale, con la sua Aston Martin, è stato il primo del resto del mondo. Ecco, se avesse tra le mani una monoposto austriaca, pensiamo sarebbe ancora in grado di battersi per vincere. Ma così non è, come sappiamo: però, di cose belle ne fa vedere, come il sorpasso ai danni del compatriota Carlos Sainz su Ferrari. 
Già, le Rosse. L’effetto Baku sembra essere già terminato. Certo, i problemi di affidabilità delle prime gare sembrano essere stati risolti, e questa è buona cosa. Ma il passo gara di Charles Leclerc e del compagno è desolante: e a Miami, anche le Mercedes, con Russel e Hamilton, sono riuscite a mettere i propri scarichi davanti alle monoposto rosse. Non un grande risultato, per i due piloti britannici, rispettivamente quarto e sesto: però, resta la sensazione di essere un passo avanti agli italiani, almeno per questa gara. Che poi, ovviamente, non possa bastare, appare persino superfluo dirlo. 
Charles Leclerc, in alcuni momenti, ha avuto problemi anche a tenere dietro Kevin Magnussen e la sua Haas, non proprio una scuderia di punta. Ma, purtroppo per i suoi tifosi, per ora le monoposto di Maranello appaiono piuttosto indietro a livello di passo gara, non solo rispetto alla Red Bull (Sainz ha chiuso a 42” dal vincitore, Leclerc a quasi 53”), ma anche alla Aston Martin di Alonso, che ha preceduto i piloti Ferrari rispettivamente di 16” e 26”. 
Insomma, la luce in fondo al tunnel, che sembrava intravvedersi dopo la gara della scorsa settimana a Baku, è tornata nuovamente a spegnersi. Il prossimo appuntamento sarà quello di casa, a Imola, il 21 di maggio: certo, l’aria di casa, per le Rosse, potrebbe essere un toccasana. Ma, per i più pragmatici, non si vede come l’ambiente possa, da solo, ridurre in modo significativo un gap tecnico che si misura, in gara, con un secondo al giro, in un mondo dove, a volte, si decidono i risultati sui decimi di secondo. 
Insomma, il Santerno scorre placido (magari un po’ gonfio, per via delle precipitazioni di questi ultimi giorni): ma difficilmente sarà in grado, fra 14 giorni, di “fermare lo straniero”, parafrasando una celebre canzone storica del secolo scorso. Tuttavia, per fortuna, è solo sport. E, va detto, altamente spettacolare, anche se le Rosse non vanno: perché Max Verstappen, in corsa, è un piacere per gli occhi. E lo è questa Formula 1 a effetto suolo, dove si rivedono finalmente i sorpassi: tanti, belli e avvincenti. E fa niente se, a incassarli, sono quelli che, da bambino, volevi vedere davanti.