CALCIO
E se capitasse il 4 giugno?
Gli errori arbitrali di questo weekend sono gravi e pericolosi
Pubblicato il 08.05.2023 08:21
di L.S.
Adesso immaginate di essere al 4 giugno per la finalissima tra Young Boys e uno tra Cibelli, Wolfensberger o Dudic stia arbitrando la finale. Cosa che potrebbe benissimo succedere, tra l’altro.
Immergiamoci in quell’ambiente rovente, in cui i bianconeri cercano di fare lo sgambetto ai favoritissimi padroni di casa e proviamo a pensare cosa succederebbe se uno di questi tre arbitri prendesse una decisione come quelle di questo weekend.
Il rigore revocato al Sion, il gol annullato ad Amoura o ancora peggio, il rigore regalato allo Zurigo.
Un fischio che può decidere un trofeo, o che come nel caso della partita del Tourbillon, che potrebbe rivelarsi decisivo nella lotta per la salvezza.
Decisioni difficili da capire e che il VAR contribuisce a rendere grottesche.
A Sion il fallo di mano del giocatore del Winterthur Schmid è evidente e le spiegazioni del signor Cibelli, per quanto apprezzate, non possono certo essere delle giustificazioni. Se in futuro sarà permesso lanciarsi in scivolata e colpire la palla con la mano di appoggio, allora ne vedremo delle belle. Oltretutto il fallo di mano in questione interrompe un’azione che sarebbe terminata quasi sicuramente con una rete. Manca anche il cartellino rosso, tanto per dire. Peggio di così…
A Basilea il tuffo di Krasniqi è da cineteca: un’azione così pacchiana da apparire ridicola. L’arbitro Dudic invece indica il dischetto. E il VAR? Silenzio, non una parola. Va bene così. Da quel momento la gara ovviamente si incattivisce e finisce con quattro espulsi. Oltre al danno la beffa per i renani.
E a Lucerna? Il gol di Amoura su corner è bellissimo e il suo stacco meriterebbe un’altra fine. L’arbitro Wolfensberger vede però un leggero tocco di Celar sulle spalle di un avversario. Un’azione ininfluente, di quelle che se ne vedono a dozzine su ogni corner. Gol annullato. Anche qui nessuno si è accorto di nulla. Soltanto l’arbitro. E il VAR? Ovviamente tace.
Eh sì, abbiamo un problema. Ha ragione il portiere del Basilea Hitz.
Intanto incrociamo le dita, il 4 giugno si avvicina.