CALCIO
Un Bellinzona dai mille problemi
Granata sempre deludenti: servono ancora due punti per ottenere la matematica salvezza
Pubblicato il 09.05.2023 07:57
di Enrico Lafranchi
Era destino che il Bellinzona perdesse per la quarta volta contro lo Sciaffusa. Sembrava fatta dopo la rete, su calcio di rigore, di Souza. I presupposti per tornare alla vittoria dopo la sconfitta rimediata in casa con l’Aarau c’erano tutti. La speranza di centrare un successo è venuta meno quando la squadra, che ha condotto la partita per 60 minuti, si è vista privata di Lucas Peres che occorreva lasciare negli spogliatoi a metà tempo. Anche se un ribaltone di classifica è difficile da prevedere, il fatto di non avere messo in cassaforte la matematica salvezza sulle rive del Reno, se non preoccupa, non può certamente lasciare tranquilli. È la seconda partita che i granata perdono da quando sono diretti da Sergio Zanetti. Significa che gli allenatori che si sono avvicendati in panchina, Zanetti è il quarto della serie senza considerare gli interinati di Cocimano, non sono responsabili dei risultati negativi che si sono cumulati finora. Naturalmente per il nuovo tecnico non è stato bello iniziare la sua “avventura” in granata in questo modo. Ogni squadra vive di risultati, il Bellinzona ha subìto 19 sconfitte, due pesano sulle sue spalle. Il mister al suo arrivo avrà sicuramente sentito parlare di condizione fisica lacunosa (è stato il refrain di Stefano Maccoppi) ma anche di tenuta mentale ‘offuscata’. Punti deboli di una squadra non ‘lucida’ sotto diversi aspetti. Due i temi (mentale e fisico) che sono stati continuamente tirati in ballo dai media. Abbiamo anche noi scritto di squadra talvolta incostante nel carattere a livello agonistico (rilievo giustificato, ci sembra, in occasione del 4-0 subìto alla Maladière dalla squadra ultima classificata e il più recente 1-6 incassato dal Vaduz). Siamo però stati tra i pochi a rilevare la superiorità di altre squadre a livello tecnico (ravvisate già all’inizio con David Sesa, tanto per essere in chiaro). Lo staff, al contrario, ha sempre avvalorato la “questione mentale” continuando a sostenere la tesi di “atteggiamento sbagliato” (cose di cui non avevamo mai sentito dire né da Sesa né da Cocimano che gli era subentrato). Tutti questi aspetti, giusti o sbagliati che siano, non si possono ovviamente cambiare da una settimana all’altra. Zanetti si è reso conto subito di non avere a disposizione una squadra in salute, anche per via di un’infermeria sempre più affollata (il peso delle assenze di giocatori come Izmirlioglu, una grave perdita, Andrea Padula, Tommaso Centinaro e, tra gli altri, di Doldur e Durrer si è fatta e si fa sentire). Ma i ‘mali’ non stanno solo qui. A Yverdon si è vinto su calcio di rigore, con il Losanna su calcio piazzato. E a Sciaffusa si è andati in vantaggio su tiro dal dischetto. Attacco (32 gol) e difesa (60) sono i reparti più deboli di Challenge League. È vero che ci sono anche squadre dei quartieri alti che hanno subìto tanto. L’Aarau ha ad esempio incassato 54 reti, scendendo verso il basso notiamo le difese ‘ballerine’ di Vaduz e Sciaffusa (50). Sono però squadre che hanno anche segnato molto di più (45, rispettivamente 46 reti) del Bellinzona. C’è quindi da chiedersi come mai la sterilità offensiva (inguaribile anche a quattro giornate dal termine) non sia stata ‘verificata’ e ‘aggiustata’ durante la pausa.
È una fortuna che la squadra di Neuchâtel (da dove ai tempi ci arrivava su radio Monteceneri l’ora esatta…) non funzioni come un orologio svizzero: sarebbero guai grossi! Lo Xamax nelle ultime tre gare ha ottenuto 1 misero punto (contro i 3 di Bellinzona e Vaduz). Il suo bilancio risulta negativo anche nelle precedenti quattro: 1 punticino conquistato al Comunale (!) contro i 4 dei granata (1-1 con gli stessi neocastellani, 1-0 sul Losanna). Nelle ultime tre a fare meglio di tutte è stato il Vaduz: la compagine del Liechtenstein ha conquistato la bellezza di 10 punti.
Lo Xamax avrà dalla sua due scontri diretti beneficiando del proprio campo. Ma ha un ritardo abissale da colmare (11 punti) perché riesca a lasciare l’ultimo posto che occupa dalla prima giornata. Anche vincendoli tutti e due (con i granata nella 34esima giornata, quello col Vaduz nell’ultima) deve sperare in quattro ulteriori flop degli uomini di Zanetti (Wil, partita alla Maladière del 19 maggio, Thun e Stade Lausanne). Una speranza che la squadra affidata ora a Uli forte potrà concretizzare solo andando a vincere tutte le gare che le restano, a cominciare da quella di venerdì alla Tuilière col Losanna. Non basterà, dovrebbe accadere un tracollo in casa ACB. Impensabile da parte di una squadra che dà comunque prova, nonostante le difficoltà incontrate, di indomabile voglia di lottare, di difendere a denti stretti in questo rush finale la categoria brillantemente conquistata l’anno scorso. Anche i tifosi sono convinti che i “fantasmi” venerdì si dilegueranno. Definitivamente