Era destino che il Bellinzona
perdesse per la quarta volta contro lo Sciaffusa. Sembrava fatta dopo la rete,
su calcio di rigore, di Souza. I presupposti per tornare alla vittoria dopo la
sconfitta rimediata in casa con l’Aarau c’erano tutti. La speranza di centrare
un successo è venuta meno quando la squadra, che ha condotto la partita per 60
minuti, si è vista privata di Lucas Peres che occorreva lasciare negli
spogliatoi a metà tempo. Anche se un ribaltone di classifica è difficile da
prevedere, il fatto di non avere messo in cassaforte la matematica salvezza sulle
rive del Reno, se non preoccupa, non può certamente lasciare tranquilli. È la
seconda partita che i granata perdono da quando sono diretti da Sergio Zanetti.
Significa che gli allenatori che si sono avvicendati in panchina, Zanetti è il
quarto della serie senza considerare gli interinati di Cocimano, non sono responsabili
dei risultati negativi che si sono cumulati finora. Naturalmente per il nuovo
tecnico non è stato bello iniziare la sua “avventura” in granata in questo
modo. Ogni squadra vive di risultati, il Bellinzona ha subìto 19 sconfitte, due
pesano sulle sue spalle. Il mister al suo arrivo avrà sicuramente sentito
parlare di condizione fisica lacunosa (è stato il refrain di Stefano Maccoppi)
ma anche di tenuta mentale ‘offuscata’. Punti deboli di una squadra non
‘lucida’ sotto diversi aspetti. Due i
temi (mentale e fisico) che sono stati continuamente tirati in ballo dai media.
Abbiamo anche noi scritto di squadra talvolta incostante nel carattere a
livello agonistico (rilievo giustificato, ci sembra, in occasione del 4-0
subìto alla Maladière dalla squadra ultima classificata e il più recente 1-6
incassato dal Vaduz). Siamo però stati tra i pochi a rilevare la superiorità di
altre squadre a livello tecnico (ravvisate già all’inizio con David Sesa, tanto
per essere in chiaro). Lo staff, al contrario, ha sempre avvalorato la “questione
mentale” continuando a sostenere la tesi di “atteggiamento sbagliato” (cose di
cui non avevamo mai sentito dire né da Sesa né da Cocimano che gli era
subentrato). Tutti questi aspetti, giusti o sbagliati che siano, non si possono
ovviamente cambiare da una settimana all’altra. Zanetti si è reso conto subito di
non avere a disposizione una squadra in salute, anche per via di un’infermeria
sempre più affollata (il peso delle assenze di giocatori come Izmirlioglu, una
grave perdita, Andrea Padula, Tommaso Centinaro e, tra gli altri, di Doldur e
Durrer si è fatta e si fa sentire). Ma i ‘mali’ non stanno solo qui. A Yverdon
si è vinto su calcio di rigore, con il Losanna su calcio piazzato. E a
Sciaffusa si è andati in vantaggio su tiro dal dischetto. Attacco (32 gol) e
difesa (60) sono i reparti più deboli di Challenge League. È vero che ci sono anche
squadre dei quartieri alti che hanno subìto tanto. L’Aarau ha ad esempio
incassato 54 reti, scendendo verso il basso notiamo le difese ‘ballerine’ di
Vaduz e Sciaffusa (50). Sono però squadre che hanno anche segnato molto di più
(45, rispettivamente 46 reti) del Bellinzona. C’è quindi da chiedersi come mai
la sterilità offensiva (inguaribile anche a quattro giornate dal termine) non
sia stata ‘verificata’ e ‘aggiustata’ durante la pausa.
È una fortuna che la squadra
di Neuchâtel (da dove ai tempi ci arrivava su radio Monteceneri l’ora esatta…)
non funzioni come un orologio svizzero: sarebbero guai grossi! Lo Xamax nelle
ultime tre gare ha ottenuto 1 misero punto (contro i 3 di Bellinzona e Vaduz). Il
suo bilancio risulta negativo anche nelle precedenti quattro: 1 punticino
conquistato al Comunale (!) contro i 4 dei granata (1-1 con gli stessi
neocastellani, 1-0 sul Losanna). Nelle ultime tre a fare meglio di tutte è
stato il Vaduz: la compagine del Liechtenstein ha conquistato la bellezza di 10
punti.
Lo Xamax avrà dalla sua due scontri diretti beneficiando
del proprio campo. Ma ha un ritardo abissale da colmare (11 punti) perché
riesca a lasciare l’ultimo posto che occupa dalla prima giornata. Anche
vincendoli tutti e due (con i granata nella 34esima giornata, quello col Vaduz
nell’ultima) deve sperare in quattro ulteriori flop degli uomini di Zanetti
(Wil, partita alla Maladière del 19 maggio, Thun e Stade Lausanne). Una
speranza che la squadra affidata ora a Uli forte potrà concretizzare solo andando
a vincere tutte le gare che le restano, a cominciare da quella di venerdì alla
Tuilière col Losanna. Non basterà, dovrebbe accadere un tracollo in casa ACB. Impensabile
da parte di una squadra che dà comunque prova, nonostante le difficoltà
incontrate, di indomabile voglia di lottare, di difendere a denti stretti in
questo rush finale la categoria brillantemente conquistata l’anno scorso. Anche
i tifosi sono convinti che i “fantasmi” venerdì si dilegueranno.
Definitivamente