Gewiss
Stadium, ultimi minuti di Atalanta-Juventus, va in scena un altro
episodio il cui protagonista è una delle piaghe sociali peggiori
della storia dell’uomo: il razzismo. Dusan Vlahovic, entrato in
campo da poco, viene beccato clamorosamente dai tifosi bergamaschi, a
quanto pare intimoriti dalla bravura dell’attaccante serbo.
Vlahovic trattiene le rabbiose lacrime a stento, l’arbitro Doveri è
costretto a fermare il match nell’imbarazzo generale. Addirittura,
gli stessi giocatori della Dea cercano con ampi gesti di far smettere
la loro curva, ma i cori razzisti risuonano incessanti. Il
contrappasso dei tifosi atalantini non tarda ad arrivare: all’ultimo
minuto di gara, Vlahovic spedisce la palla all’incrocio e chiude la
partita, zittendo il settore di stadio autore dei cori. Questo è
solo uno degli episodi, purtroppo sempre più frequenti, di
discriminazione razziale. Balza in mente anche l’esempio di Lukaku
in Juve-Inter: anche lì il calciatore è stato vittima di cori
razzisti. L’epilogo è sempre quello, l’attaccante belga segna e
zittisce la curva, come se ci fosse una forza magica che si occupa di
punire le azioni discriminatorie. Ma la gestione di questi episodi da
parte della Federazione è sempre più confusionaria: si susseguono
decisioni continuamente contraddittorie e punizioni che non bastano a
condannare i razzisti, che non smettono di entrare negli stadi
italiani. Infatti, nella gestione del caso Lukaku-Juve, ci sono state
molte polemiche. Prima la squalifica della curva bianconera, poi
tolta. Stessa cosa per la squalifica di Lukaku, sul quale è dovuto
intervenire Gravina in persona per concedere la “grazia”
all’interista. Ma anche la gestione delle ammonizioni riguardo alle
esultanze contro la curva non è stata meno confusionaria. Vedremo
ora che provvedimenti verranno presi sulla questione Vlahovic. Nel
frattempo, Gasperini nel post-partita di Atalanta-Juve ha minimizzato
così a Dazn in merito ai cori razzisti: “Non è razzismo, ma solo
insulti personali a un avversario”. E
intanto, continua la confusione nella lotta al razzismo…
Calcio
Ora basta!
Da Lukaku a Vlahovic, il razzismo negli stadi italiani è sempre più vergognoso, ma regna la confusione