CALCIO
Mansueto d'oro
Il CEO Martin Blaser ha esposto quest'oggi l'ambizioso progetto: nuovo stadio e investimento di altri 16,4 milioni
Pubblicato il 10.05.2023 15:11
di Silvano Pulga
Alla fine, l'esposizione di Martin Blaser, CEO del FC Lugano, si può riassumere in 2 numeri: 2029, ossia la data del completamento del Polo Sportivo e degli Eventi; 16.420.000 franchi, vale a dire la cifra che la proprietà del club investirà nelle migliorie dell'impianto: servizi di ristorazione, seggiolini più comodi in alcuni settori dello stadio e via discorrendo.
A margine dell'evento, abbiamo chiesto a Martin Blaser se non gli fossero tremati i polsi quando, a Chicago, ha presentato il progetto a Joe Mansueto, con il conto a piè di lista: "Abbiamo esposto alla proprietà un piano in 62 punti, dei quali oggi sono stati esposti solo quelli principali. Il lavoro è stato lungo e articolato, teso a dimostrare che, sul lungo periodo, l'investimento di oggi diventerà produttivo. Ora inizia la parte difficile, ma siamo fiduciosi" sono state le parole del dirigente bianconero.
Già, la responsabilità. Si tratta di somme inusuali, in Ticino, per il calcio. Questo significa che il Lugano investirà cifre importanti anche dal punto di vista dei giocatori? "Non avrebbe senso" ha dichiarato Martin Blaser a Teleticino. "A oggi, il rischio di non vincere è troppo elevato, dovendoci confrontare con squadre come Young Boys o Basilea. E non sarebbe serio paragonare i nostri con i numeri di quelle realtà: quand'ero a Basilea, nel 2016, staccammo oltre 23.000 abbonamenti stagionali, per dire. Non solo: dobbiamo fare i conti con il ranking UEFA della Svizzera, che non consente la partecipazione diretta alla fase a gironi di Champions League per la squadra vincitrice del Campionato, unico modo che consentirebbe al club di essere economicamente sostenibile."
Nel corso della conferenza stampa, abbiamo invece chiesto al relatore come mai fossero assenti dei piani per avere un maggiore coinvolgimento del pubblico: i numeri dei biglietti venduti per la finale cozzano in modo netto con quelli delle presenze medie a Cornaredo. "Diciamo che, oggi, impiegare risorse per attirare qualche tifoso in più nel vecchio stadio non avrebbe senso, a nostro parere" ci ha risposto Blaser. Per poi aggiungere: "Naturalmente, tutto cambierà col nuovo impianto. Abbiamo l'idea di vendere un'esperienza nuova, in uno stadio che sarà all'avanguardia in Svizzera. Quando saremo a quel punto, ci lavoreremo. Diciamo che, sui numeri, il nostro paragone sono quelli fatti dalle squadre di hockey del nostro Cantone."
Questi, in soldoni, i concetti principali. Di sicuro, si tratta di una grande sfida, in un contesto che è limitato a Nord dalle Alpi e, a Sud, da una realtà calcistica di livello (Milano è a un'ora di macchina). L'idea è di puntare sulla Svizzera interna: secondo la dirigenza bianconera, ci sono spazi per attirare tifosi da oltre Gottardo. Già ad agosto si era accennato alla possibilità di vendere pacchetti turistici che comprendessero la partita di calcio, per dire. E una nutrita rappresentanza di colleghi provenienti dalla parte interna del Paese farebbe pensare a un nuovo interesse in tal senso, da parte di chi è lì residente. Un progetto sicuramente ambizioso, per un club che, storicamente, non ha mai unito neppure il Ticino. Anche se, come ci spiegava Michele Campana, i numeri ci dicono che siamo quasi a 11.000 biglietti per la finale venduti, contro i circa 6.000 della sfortunata edizione del 2016 a Zurigo. Dopodiché, e su questo sono stati tutti d'accordo, i risultati sportivi sono un propellente indispensabile. Fatto ovvio, ma non così scontato da raggiungere: perché squadre con lo stadio nuovo e un buon bacino d'utenza, in Super League, ce ne sono diverse. E guai a pensare che ciò che è stato fatto, in questi 21 mesi, sia da considerarsi acquisito per il futuro. Insomma, vanno bene i seggiolini più comodi: ma, per vederli occupati, serve una squadra che faccia sognare. Il resto, compresi i mezzi necessari per averla, è conseguenza.