CALCIO
Inter più completa del City
Nerazzurri più forti del Milan e probabilmente anche degli inglesi di Guardiola
Pubblicato il 11.05.2023 08:56
di Giorgio Genetelli
Uno dei commenti neutrali più diffusi, guardando Milan-Inter, è che Real-City del giorno prima è di un altro livello, quasi un altro sport. Commenti superficiali, o tendenziosi, dato che ognuno gioca a modo suo e sono semifinali di Champions, non il torneo di Peccia. Quattro squadre che per arrivare lì hanno disputato dieci incontri, spartiti tra gironi, ottavi e quarti del torneo più difficile al mondo. Squadre vere, squadre forti.
Osservando la spettacolare partita tra spagnoli e inglesi balzano all’occhio due caratteristiche: il Real sa far valere una specie di “nonnismo” basato sul miedo escenico e con questa protervia sportiva incute timore e peso della tradizione a chiunque; anche a un City sempre un po’ inquieto quando deve affrontare i match europei decisivi (mai vinta la Champions e l’anno scorso fu proprio travolto dalla fermezza del Real). Il City è una squadra-laboratorio zeppa di talenti ai quali Guardiola chiede studio e applicazione, ma spesso vengono a cedere nervi e a mancare un po’ di cuore; si annida in questa squadra un filo di incertezza che diventa spinato quando l’avversario non si fa impressionare.
Ancelotti invece applica l’esperienza e un tocco di umana passione a un gruppo che somma un capitale di esperienza ineguagliabile e la follia rivoluzionaria del suo attacco, tra Vinicious e Benzema. Di là, Haaland è un terminale che le squadre di Guardiola non hanno mai avuto, ma è anche un riferimento comprensibile per le difese, dato che lo spazio lo riempie al contrario del famoso vuoto guardiolesco.
Milan e Inter sono molto diverse. La squadra di Pioli ha deluso, poteva cappottarsi già  dopo il primo tempo e non sembra avere la qualità nei singoli per frenare un’Inter erculea. Già, l’Inter: Inzaghi è riuscito ad avere la squadra al meglio proprio in questo finale di stagione, proponendo un copione ferreo e nel quale i singoli sono sembrati in grado di non sbagliare quasi mai.
Tutto è ancora in bilico per il ritorno a Manchester, mentre la sensazione palpabile è che al Meazza casalingo si decida tutto a favore dei nerazzurri.
Abbozziamo un pronostico per la finale di Istanbul? City e Inter. E per restare ai luoghi comuni, in una partita secca può succedere di tutto. Ma il visionario Guardiola potrebbe soccombere di fronte a un Inzaghi da acqua bassa, ma ferreo nelle sue idee e con in mano una squadra che nei ricambi da panchina, specialmente in attacco, sembra perfino superiore agli inglesi.
In quanti si staranno toccando, ma la scaramanzia è superstizione: sul campo e nel giornalismo è addirittura ridicola. Chi segna vince, questa è la sola realtà a cui appoggiarsi. Il resto è roba da bar.