CALCIO: CHALLENGE LEAGUE
“Spero di giocare ancora quattro stagioni da professionista”
L’esperto François Affolter ci parla del suo nuovo ruolo a Chiasso e delle difficoltà incontrate negli ultimi anni
Pubblicato il 11.03.2021 12:46
di Giacomo Notari
Non è riuscito un altro colpaccio alla truppa di Baldo Raineri dopo aver eliminato lo Zurigo nei sedicesimi di Coppa. Il Chiasso ha dovuto inchinarsi per 2-1 contro il Lucerna. L’ex di turno François Affolter è dell’idea che si poteva forse ottenere qualcosa in più: “Non è semplice affrontare una squadra di Super League senza subire reti. Peccato però perché i loro gol vengono da errori tecnici in fase di impostazione. Avremmo anche sicuramente potuto tenere di più la palla dopo l’1-0 e tentare di crearci più occasioni”.
Cerco di trasmettere la mia esperienza”
Giocando però come mercoledì sera nelle dodici partite rimanenti, c’è di che essere ottimisti in casa rossoblù in ottica salvezza. Da inizio febbraio, il Chiasso ha ottenuto cinque risultati positivi su sette, e ora i principali rivali Neuchâtel Xamax e Kriens sono a soli due punti: “Siamo in un buono stato di forma e gli avversari sanno che non è facile batterci, soprattutto in casa. Ora dobbiamo giocarci ognuna delle partite rimanenti come delle finali” commenta il numero 16.
Arrivato quest’estate, François Affolter sta iniziando ad adattarsi bene al gruppo ed è ormai diventato un titolare fisso. Un adattamento che non è né semplice né scontato per uno come lui che ha avuto a che fare con Svizzera francese, tedesca, Stati Uniti, Germania, ma mai con la Svizzera italiana: “Essere qui è interessante anche per scoprire una cultura nuova. Poi posso anche imparare un’altra lingua visto che il club ci mette a disposizione delle lezioni di italiano una volta alla settimana”.
La salvezza dei rossoblù, appunto, potrebbe anche passare da un giocatore come Affolter. Molto solido nei primi quarantacinque minuti insieme ai compagni di reparto Hajrizi e Dixon, il difensore nato a Bienne è un vero valore aggiunto. Al di là delle sue qualità tecniche, uno come lui porta anche esperienza. Ieri Affolter era infatti il giocatore più anziano messo in campo da Raineri. A soli 29 anni, anche questo è un ruolo nuovo per lui: “È una nuova tappa della mia carriera. Ho responsabilità nel confronto di questa giovane rosa e cerco di trasmettere la mia esperienza, di parlare con tutti e di aiutare anche i compagni nel loro piazzamento sul campo ad esempio. Tutto queste sono anche cose che potranno essermi benefiche nel futuro”.
Il futuro, appunto. Nonostante il centrale non abbia ancora compiuto 30 anni, quest’ultimo ha già un occhio sul suo post-carriera: “Ho già ottenuto il mio diploma C da allenatore e quest’estate dovrei fare il C+. Questa è una via che seguirò sicuramente dopo il calcio giocato. Spero comunque di giocare ancora quattro stagioni da professionista intanto”.
Le mie prestazioni avrebbero dovuto essere migliori”
Il centrale ha le idee belle in chiaro insomma. Strano però vedere uno come lui, con cinque presenze in nazionale maggiore, più di 200 presenze in Super League e diverse esperienze all’estero dover già preparare il post-carriera prima dei 30 anni. Da un profilo del genere ci si aspetterebbe sicuramente un posto da titolare perlomeno nel nostro massimo campionato. Affolter ci spiega però le difficoltà che ha avuto quando è rientrato in Svizzera dopo due anni in Nordamerica: “Era difficile trovare un club perché il campionato americano è ancora parecchio sottovalutato. Tra l’altro con il Covid tante società hanno problemi e non è semplice per un calciatore trovare impiego. Per me questo discorso vale ancor di più visto che non avevo neanche giocato molto negli Stati Uniti”. Nei San José Earthquakes, Affolter ha infatti giocato solo 15 partite da titolare in due stagioni tra il 2017 e il 2019.
Quest’ultimo non rimpiange però la sua scelta di essere andato oltre oceano: “Rimane comunque un esperienza che rifarei. Anche dal punto di vista umano è stato molto arricchente. Poi sono anche cosciente che al di là della scelta di andare negli Stati Uniti sono anche le mie prestazioni sul campo che avrebbero dovuto essere migliori. Forse se avessi fatto di più negli USA fuori dal campo le cose avrebbero potuto andare diversamente”.
Diversamente, già. Per un giocatore il cui esordio con la Nazionale era arrivato ancora prima di compiere 20 anni questa à una traiettoria di carriera parecchio insolita. Affolter ricorda tra l’altro con gioia le sue avventure con la divisa rossocrociata: “Il mio più bel ricordo rimane l’amichevole a Berna contro l’Argentina di Messi e Aguero. Anche il secondo posto all’Europeo Under-21 in Danimarca con la finale persa contro la Spagna rimane un grandissimo ricordo”.
Ora però non importa il passato. Affolter è concentrato pienamente nella stagione di Challenge League in corso e il Chiasso avrà sicuramente bisogno di prestazioni di sostanza da parte sua per salvarsi. La prossima partita sarà sabato, in casa dello Stade-Lausanne Ouchy. Gli avversari diretti invece, Kriens e Neuchâtel Xamax, affrontano le due squadre in testa: il Grasshopper e lo Sciaffusa. Il momento giusto per il tanto atteso sorpasso?