CALCIO
La versione di Constantin
Il presidente del Sion spiega quanto accaduto negli spogliatoi di Ginevra
Pubblicato il 17.05.2023 17:05
di Red.
Come è andata esattamente negli spogliatoi di Ginevra? Ieri avevamo riportato la versione del portale Nau.ch, che aveva parlato di un Constantin, presidente del Sion, che aveva insultato il suo giocatore Cavaré e aveva praticamente licenziato durante l'intervallo il tecnico Bettoni. Oggi Constantin ha dato al Blick la sua versione dei fatti: "Me la sono presa con Dimitri (Cavaré) perché ha causato il primo gol. L'ho accusato di non essere concentrato. Lui a sua volta si è lamentato con me perché me la prendevo solo con lui, visto che anche altri avevano commesso errori. È andata così. E la storia dei pugni non ha senso. Non c'è stato nessun contatto fisico nello spogliatoio".
Dopo la partita, Reto Ziegler, in un'intervista a Bluesport, ha poi rivelato quello che aveva sentito negli spogliatoi. E cioè che l'allenatore non avrebbe più allenato la squadra perché Constantin lo aveva licenziato. "È quello che ho sentito dire", ha detto l'ex giocatore del Lugano. Ma Constantin ha negato. "Non l'ho licenziato durante la pausa, infatti dopo è tornato in panchina". Bettoni, tuttavia, avrebbe detto che sarebbe stato schierato solo a scopo dimostrativo. Insomma, senza alcun potere, anche perché i cambiamenti li aveva già fatti il presidente.
Il dopo partita è stato incandescente. Sono passate ore prima che i calciatori assediati dai tifosi negli spogliatoi apotessero finalmente lasciare Ginevra. Constantin chiarisce: "È stata la sicurezza a non far partire l'autobus, perché era troppo pericoloso a causa dell'escalation della situazione con i tifosi".
E com'è andata con Bettoni, che lunedì mattina è stato licenziato (al suo posto Tramezzani)? Pare che domenica, il giorno dopo la scoppola (0 a 5) di Ginevra, il tecnico abbia parlato con i giocatori, esprimendo grande perplessità sulla continuazione della sua avventura a Sion. Anzi, sarebbe arrivato a dire di voler lasciare la panchina. Il giorno dopo Constantin ha incontrato Bettoni e in un faccia a faccia, il mister ha confermato le sue parole alla squadra. A quel punto, per il presidente è sembrato tutto molto chiaro: per Bettoni il tempo a Sion era finito.
A quel punto Constantin ha preso il telefono e ha chiamato Paolo Tramezzani, ancora sotto contratto con il Sion. I due hanno già lavorato insieme per ben tre volte. A novembre, il presidente aveva licenziato il tecnico italiano perché, dopo la sconfitta per 2 a 7 in casa contro il San Gallo, era andato in vacanza (come previsto). Una scelta che non piacque a Constantin, che forse si sarebbe aspettato un altro tipo di reazione da parte di Tramezzani. Il tempo però cura le ferite e oggi il presidente ammette: "Il nostro legame è molto stretto. È quasi un legame di sangue".
L'ultimo atto di questa storia è stata la telefonata di Ziegler a Constantin martedì mattina. "Si è scusato per aver spifferato cose che avrebbero dovuto rimanere nello spogliatoio. Ha detto che è stato stupido a farlo", ha detto il presidente. "Dopotutto, l'ha fatto in modo così perfetto in diverse lingue e su diversi canali che non c'erano più dubbi: ormai tutta la Svizzera era informata", ha aggiunto il presidente con un sorriso. Conseguenze? "Nessuna. Ora dovrebbe solo tenere la bocca chiusa e agire sul campo".
Come tutta la squadra, aggiungiamo noi.