CALCIO
Malcantone, la Coppa è un calice divino
Balerna sconfitto 3-1, vince la squadra di Nicola Padula che lascia la panchina
Pubblicato il 18.05.2023 04:52
di Carlo Scolozzi
Finisce col successo dell'Argentina, ops del Malcantone, la finale di Coppa Ticino giocatasi ieri a Caslano davanti a un folto pubblico e a una degna cornice, composta anche da un gruppo di baby tifosi dall'ugola scatenata e con tanto di bandieroni. 
Vince la squadra di casa, in divisa Albiceleste, perché ha voluto maggiormente la vittoria, a cominciare dalle primissime battute del primo tempo. Il portiere del Balerna, Vaghi, è un martello e comanda a bacchetta i suoi, con l'intento di allontanare i pericoli, ma la manovra dei padroni di casi si fa vieppiù avvolgente. Le due compagini sono schierate secondo i dettami del 4-5-1, in due libere interpretazioni del suddetto modulo: più abbottonato quello malcantonese e più propositivo quello balernitano. Ma sarà così solo sulla carta. Il primo squillo locale è di Cortez, su punizione. Gli ospiti rispondono con la traversa colpita, sugli sviluppi di un corner, da De Angeli. Finché, attorno alla metà del primo tempo c'è il botta e risposta tra le due formazioni, con Agnero che prima dribbla anche il portiere in allegra uscita e insacca l'1-0 e l'immediata risposta dei ragazzi di Pichierri, con Alija. Quest'ultimo è bravo a inserirsi e a punire un liscio della difesa avversaria su cross dalla destra. Ma il primo tempo regala anche il nuovo vantaggio del Malcantone: nel finale De Angeli frana infatti addosso ad Agnero e Scaramuzza è una sentenza dagli undici metri.
Si va alla ripresa, col Balerna che chiude i ragazzi del Roque Maspoli in un angolino, manco fossimo su un ring. La formazione di Padula deve guardarsi soprattutto da corner, punizioni e qualche lancio lungo alla ricerca della gloria. Il problema, per i nerazzurri è il fatto che la loro coperta è cortissima: in difesa lasciano così delle praterie che non si vedono manco sulle pagine di un Tex Willer. Il Malcantone ha così più volte la palla del 3-1, un onore questo che spetterà ancora a Scaramuzza, quasi sui titoli di coda del match (con un tiro incrociato). E dopo l'unico vero pericolo creato dai momò nella ripresa, con una conclusione di Janah deviata in calcio d'angolo. A proposito ancora del match winner, la sua esultanza che mima l'aeroplanino ricorda un po' Montella e un po' Baldo Raineri e suggella la sua prova maiuscola e quella di tutta una squadra che al fischio finale lascia esplodere tutta la propria meritata gioia sotto il cielo dell'ex San Michele.
Fermiamo Mister Nicola Padula, mentre solo soletto sbbandona il luogo dei festeggiamenti, come se questo fosse un esercizio che spetta unicamente ai suoi ragazzi. "Abbiamo fatto la partita nel primo tempo e controllato nella ripresa, ma non era una tattica studiata a tavolino. Nei secondi 45' bravo il Balerna ha esercitare una certa pressione, sapevamo inoltre che prediligevano le palle ferme. Ma a mio parere non abbiamo mai rischiato davvero di gettare il successo alle ortiche. I miei ragazzi sono stati infatti bravi, efficaci e determinati. Il mio futuro? Lascio con questa vittoria, spero che la squadra prosegua nel solco tracciato, perché questo è davvero un ottimo gruppo. Abbandono la mia panchina, che ho occupato in corsa a partire da gennaio, perché questi erano gli accordi. Chi auguro di pescare al Malcantone in Coppa Svizzera? Lo Young Boys, cosicché i giocatori possano vivere una partita da ricordare".
(nella foto di Patrizia Scolozzi il Malcantone mostra con fierezza la Coppa vinta)