"La serie dei miracoli" cantava l'indimenticato Lucio Dalla ed è proprio questo che insegue stasera il Basilea, che eliminando la Fiorentina e approdando alla finalissima di Conference League farebbe la storia. Mai una compagine rossocrociata si è infatti spinta così avanti in una Coppa Europea. Dopo il 2-1 colto all'Artemio Franchi, la truppa di Heiko Vogel è insomma chiamata a completare l'opera al Sankt Jakob-Park e a staccare così il biglietto per la sfida di Praga del 7 maggio prossimo, contro la vincente di AZ Alkmaar-West Ham (1-2 all'andata). Non è una "mission impossibile", basterebbe infatti anche un pareggio.

La compagine rossoblù è concentratissima (e come potrebbe essere altrimenti). Lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate alla "Gazzetta dello Sport" dall'esterno Dan Ndoye: "Sì, abbiamo un gol di scarto, ma nel calcio tutto cambia in fretta. La Fiorentina è una bella squadra, gara difficile, dobbiamo essere subito concentrati per cercare la finale. C’è il mio amico Cabral che è molto pericoloso".  

Da par suo la Viola vuole imitare l'Inter di Simone Inzaghi, approdata alla finale di Champions League, e rinverdire così i fasti di un calcio italiano che sta rialzando la testa. A proposito di Italiano, ma in questo caso di Mister Vincenzo, quest'ultimo ha inquadrato così, in conferenza stampa, la partita in quello che alcuni media definiscono "l'inferno di Basilea". "Se giochiamo da Fiorentina, e affrontiamo la partita come in altre occasioni in Conference, possiamo rendere facile la partita. Dipende da noi. L'avversario sa cosa metteremo in pratica, ma dovremo essere bravi noi a sorprenderli. Dal portiere all'ultimo che entrerà in campo. Ognuno al massimo delle potenzialità altrimenti sarà dura".