CICLISMO
Uno dei Giri più brutti di sempre
Finora si sono viste cadute, litigi, scioperi, ammiraglie che investono corridori e risse!
Pubblicato il 21.05.2023 18:16
di Vittorio Gerlero
La seconda settimana del Giro d’Italia si è chiusa con la vittoria di Brandon McNulty a Bergamo e con Bruno Armirail ancora in maglia rosa. Domani è in programma la seconda giornata di riposo, da martedì si entra nell’ultima e decisiva settimana.
Sarà una settimana decisiva perché ancora una volta i big sono stati ad aspettare. Nei primi 14 giorni di corsa non si è visto nulla, nessuno scatto, nessuna azione di squadra. L’attuale classifica generale è frutto soltanto dei distacchi causati dalle due tappe a cronometro. Il copione è sempre lo stesso: dopo pochi chilometri la fuga va via, il gruppo lascia fare e arriva al traguardo con 7, 10 ma anche oltre 20 minuti di distacco. Certo, la pioggia e il freddo non hanno aiutato i corridori. Covid e maltempo hanno decimato le squadre, e una delle edizioni fin qui più brutte del Giro d’Italia ha dovuto far fronte anche a situazioni non semplici che hanno portato a ritiri eccellenti (Evenepoel su tutti).
Finora si sono viste cadute, litigi, scioperi, ammiraglie che investono corridori, risse a bordo strada tra meccanici e ciclisti. Ma, se si escludono i corridori in fuga, mai uno scatto. Mai nemmeno una progressione per testare la condizione degli avversari. Soltanto lunghe e noiose passeggiate con qualche surreale tentativo d’allungo su salitelle di poche centinaia di metri.
Escludendo la passerella finale di Roma e la tappa per velocisti di mercoledì, rimangono soltanto 4 giorni a disposizione dei corridori per provare a fare la differenza. Il Monte Bondone di martedì potrebbe essere la prima occasione. Qualcuno si inventi qualcosa.