CALCIO
Il Lugano ormai non sorprende più
I bianconeri soffrono nel primo tempo, poi Croci-Torti cambia e la squadra si trasforma
Pubblicato il 21.05.2023 18:21
di Silvano Pulga
Non ci ha sorpreso la prestazione di oggi a Basilea del Lugano, perché sarebbe sbagliato stupirsi, ogni volta, della maturità raggiunta da questa squadra: questa cosa va data ormai per acquisita. Ed è un dato di fatto talmente oggettivo da essere preso seriamente anche dagli avversari: il Basilea semifinalista europeo, anche se incerottato, ha infatti dimostrato grande rispetto per la compagine ticinese, giocando col baricentro basso, e cercando di fare male sulle palle ferme, vero tallone d’Achille dei bianconeri, orfani oggi anche di Daprelà (infortunio serio il suo, a quanto sembra, in grado di metterlo fuori squadra sino al termine della stagione: se ne saprà di più nei prossimi giorni), non apparso a sorpresa in distinta, visto che venerdì in conferenza stampa nulla era stato detto al riguardo. 
Un primo tempo giocato a ritmi sincopati dai ragazzi di Croci Torti, i quali forse avrebbero potuto osare di più, e terminato sotto di un gol grazie a una deviazione di testa da distanza ravvicinata di Zeqiri, uno di quelli che giovedì non aveva giocato. Vantaggio meritato per i renani, e un Croci Torti piuttosto agitato in panchina, pronto a cambiare qualcosa nella ripresa, come ci ha ormai abituati. 
Così è stato, infatti: ma, in questa occasione, il tecnico di Vacallo, quando si è girato verso la panchina, sapeva di poter contare su tanta qualità, mancata invece nei mesi scorsi, come abbiamo scritto più volte in passato. Bottani, Mahou, Belhadj, Amoura, Espinoza sono elementi in grado di alzare il livello ma, soprattutto, il ritmo. E la chiave della partita è stata proprio questa: 59% di possesso palla (meno della prima frazione, paradossalmente): ma, soprattutto, 11 conclusioni verso la porta avversaria, delle quali 5 nello specchio della porta, con un Marwin Hitz ancora una volta sugli scudi. E, alla fine, il pareggio è arrivato, su palla ferma (una nemesi, insomma) e grazie a Renato Steffen, a volte criticato in passato, ma che sta dando, in questo finale di stagione, un contributo davvero importante. 
In mezzo tante ripartenze, nessuna paura di affrontare i duelli individuali, e la consapevolezza di potersela giocare tranquillamente in uno stadio tra i più importanti del Paese, e al cospetto di una squadra che in Europa, quest’anno ha raccolto consensi e applausi. Ma non è più una notizia ormai: la maturità di questo gruppo, nuovo rispetto allo scorso anno per tanti elementi, con tanti giovani, è un dato di fatto oggettivo con il quale, anche oltre Gottardo, bisogna fare i conti.
E il tanto nervosismo dei renani a fine partita indica la correttezza delle analisi fatte dal Crus venerdì nella presentazione della partita: il Basilea era sceso in campo determinato a fare i tre punti, senza nessuna speculazione, e puntando sulla profondità della propria rosa e sulla bassa età media della medesima per smaltire le tossine e la delusione della partita di giovedì sera. 
Tutto ciò premesso, va detto: ci vuole personalità per venire a Basilea a giocare, a un certo punto, con 5 giocatori offensivi, anche se non tutti in perfetta forma, nonostante il risultato di ieri del Lucerna non creasse particolare pressione alla compagine sottocenerina. Ce ne vuole per creare (almeno nella ripresa) 4 occasioni da gol, per cercare la vittoria dopo il pareggio (pazzesca l’occasione fallita da Amoura nel finale, anche se forse il VAR avrebbe annullato per la posizione di partenza dell’algerino, apparsa probabilmente irregolare). Insomma, questo è un Lugano che non molla, anche se il Servette davanti sta volando. 
Giovedì arriverà lo Young Boys a Cornaredo. Non sappiamo se sarà la prova generale della finale di Coppa: diverso il contesto, la superficie di gioco eccetera. Però, sicuramente i bianconeri proveranno a fare bottino pieno, soprattutto per il campionato e, perché no, per lanciare un chiaro avvertimento ai neocampioni svizzeri. Insomma, ci sarà da divertirsi. Ed essendo l’ultima partita in casa della stagione, varrà la pena di esserci in tanti.