Si
è giocata la partita tra Valencia e Real Madrid, durante l'incontro
l'attaccante Vinicius Junior ha ricevuto pesanti e plateali
insulti. Non è la prima volta che accade, il brasiliano è da tempo
oggetto di cori razzisti. È forte, è tecnico, è fantasioso, le sue
giocate esaltano il vero spirito del gioco, e poi ci sono le sue
esultanze creative, forse sono quelle che non vanno bene. Ancelotti,
di solito pacato nei suoi commenti, ha detto: “Non voglio parlare
di calcio perchè è successo qualcosa di molto più grave. Parlare
di calcio significa dimenticare quello che è capitato: insulti
razzisti da parte di uno stadio intero a un giocatore”. Voleva
sostituire l'attaccante, perché l'ambiente era “impossibile”, ma
lui ha voluto continuare, tra l'altro è stato espulso per aver dato
una manata a un avversario. In serata Vinicius ha parlato:
“Non è stata la prima volta, né la seconda, né la terza. Il
razzismo è normale nella Liga. Il campionato che una volta
era di Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi
oggi appartiene ai razzisti”. Proseguendo: “Una nazione bella,
che mi ha accolto e che amo, ma che ha accettato di esportare nel
mondo l'immagine di un paese razzista”. Ha concluso: “La Spagna
è ormai conosciuta come un paese di razzisti. E sfortunatamente, per
tutto ciò che accade ogni settimana, non ho difese. Ma sono forte e
andrò avanti fino in fondo”. Nel campionato spagnolo esiste un
protocollo: l'arbitro può interrompere o sospendere definitivamente
la partita, poi sono previste ulteriori sanzioni da parte degli
organi preposti. Ma niente, i provvedimenti messi in atto sono stati
sin qui morbidi e non incutono timori o paura. La difficoltà pare sia individuare con esattezza i responsabili tra migliaia di
spettatori. Come dire si è tra la farsa e la tragedia. Il Real
Madrid ha rilasciato un comunicato durissimo, il club sostiene
che: “Questi fatti costituiscono un attacco diretto al modello di
convivenza del nostro Stato di diritto sociale e democratico”. Li
ritiene: “Un crimine di odio”. E ha presentato una denuncia
all'Ufficio del Procuratore Generale dello Stato. Richiamando
l'articolo 124 della Costituzione. Il presidente della Federazione
Luis Rubiales è netto: “Gli avvenimenti vanno oltre la
dimensione del calcio. C'è un problema nel nostro paese di
comportamento, educazione e razzismo”. E nessuno: “Può essere
insultato per la sua condizione o colore della pelle”. Chiosa:
“Vinicius ha più ragioni di quanto sembri”.
Calcio
"Vinicius ha più ragioni di quanto sembri"
L'attaccante del Real è stato di nuovo pesantemente insultato per il colore della sua pelle