Penna rosa
Un monumento per Allegri
Sarà ricordato per aver guidato la Vecchia Signora più infelice dall’era Moggi
Pubblicato il 25.05.2023 09:34
di Valentina Marchi
Un monumento ad Allegri, vi prego: fatelo. Perché non è facile, non è da tutti allenare questa Juve in burrasca, trovarsi in mare aperto a dover gestire equipaggio e passeggeri in balia delle onde agitate dai 10 (forse) punti di penalizzazione in campionato, scivolando in un battito di ciglia dal secondo al settimo posto in classifica. Il mondo buio della stagione 2022/2023 è caricato sulle sue spalle. Max che guida i giocatori, Max che comunica con la stampa, Max che si barcamena tra il campo e la società “sottopressione” dalla giustizia sportiva, e poi? Poi non si può più chiedere altro a questo Uomo, che cerca di andare sempre oltre le difficoltà, senza alibi. Che trasmette ai suoi calciatori resistenza a ciò che accade fuori dal campo, ma si riflette sui risultati guadagnati. E allora “calma ragazzi”. E allora “bisogna stare zitti e lavorare” insiste lui. Sempre un passo avanti al pessimismo della ragione: con l’ottimismo della volontà. La sua costante ricerca del “calcio semplice” nel momento più difficile lo rende unico. Tanti altri darebbero colpe a destra e a manca, getterebbero la spugna: lui no. Il mister più toscano che c’è va avanti a testa alta altissima: orgoglioso di appartenere al club bianconero, a una squadra con una storia tanto grande, meriti suoi compresi, da non sparire dall’oggi al domani “nel momento delle difficoltà è da vigliacchi”, ipse dixit. Lui che sarà ricordato per aver guidato la Signora più infelice dall’era Moggi, e oggi lotta con Lei per l’onore più che la gloria. Si parla di uomini più che di calcio. Di chi vuol salvare il salvabile: il valore dei suoi campioni in primis, con tutte le difficoltà del caso e a volte mettendoci un po’ del suo a perdere, come contro quel Siviglia che era una partita ancora tutta da scrivere. Se solo avesse saputo aspettare in quella semifinale qualche magia di Di Maria, ma poi umanamente la pazienza l’ha persa un po’ di vista insieme alla partita!
Comunque vada il finale di stagione: punti tolti rimessi e rimpastati, qualificazione alle coppe o meno, auguro all’allenatore dal cuore bianconero un’estate riposata e serena e un dolce naufragare nel suo mare.