Manca un anno al 4 giugno del 2024 ma in Val Gardena la temperatura sta già salendo. Quel
giorno, infatti, al 55. congresso della federsci internazionale FIS a Reykjavik
(Islanda) verrà comunicata la località che ospiterà i Campionati Mondiali di
sci alpino del 2029 e che vede appunto lo Saslong Classic Club in lizza con le
stazioni norvegese di Narvik e dell’andorrana di Soldeu.
Al team gardenese rimangono
366 giorni di tempo - il 2024 è un anno bisestile - per convincere i membri
votanti del loro progetto. Val Gardena 2029 si basa su piste, infrastrutture e
strutture ricettive già esistenti e deve puntare sul know-how che la Val
Gardena ha acquisito in decenni di dedizione e passione per lo sci, progetto
orientato anche al futuro e innovativo, a beneficio di tutti gli abitanti della
valle. A dire il vero, però, nulla di nuovo neanche per le altre due stazioni.
Ricordiamo che ogni anno a
dicembre sulla pista appunto denominata Saslong si disputano delle gare di
Coppa del Mondo (maschili), cioè discesa e super-g.
Il team addetto alla
candidatura, composto da sei persone, lavora già da oltre un anno al dossier,
che contiene tutte le informazioni essenziali sul processo di candidatura. Dopo
la presentazione della domanda, il prossimo 1° agosto, vari comitati FIS
esamineranno il potenziale delle idee proposte.
"I restanti 12 mesi
voleranno via in un nonnulla a causa dell'intensità delle discussioni e dei
diversi appuntamenti, incontri, presentazioni e via dicendo", afferma Rainer Senoner, presidente del Saslong
Classic Club e quindi anche del comitato di candidatura di Gröden/Val Gardena,
Gherdëina nella lingua locale, il ladino. All’imbocco
della Val Gardena infatti la segnaletica stradale si presenta in tre lingue:
ladino, tedesco e italiano. E in tre lingue sono espressi anche i nomi dei
comuni ladini: Urtijëi, St. Ulrich, Ortisei; S. Crestina, St. Christina, S.
Cristina; e Sëlva, Wolkenstein, Selva Val Gardena.
Sarebbe un ritorno a un
Mondiale di sci alpino in Gardena dal… 1970. E in quell’occasione, i colori
svizzeri vinsero le due gare maggiori, la discesa con l’urano Bernhard Russi
(campione olimpico a Sapporo due anni dopo) e con la bernese Annerösli Zryd.
Più avanti negli anni, i Mondiali in Italia si svolsero a Bormio e al
Sestrière. Bisognerà chiedersi, dal punto di vista politico, se Gardena 2029
non segua un po’ tanto da vicino i Giochi Olimpici di Cortina del 2026, anche
se le due cose debbano essere considerate separatamente.
Gli avversari degli
altoadesini hanno pure loro tutte le carte in regola. Proprio con le finali
della Coppa del Mondo in Andorra, questa stagione, Soldeu si è presentata come
ottima organizzatrice con delle piste di gara assolutamente competitive. Al
contrario delle grandi nazioni alpine e americane, questo Mondiale si
svolgerebbe in uno dei paesi più piccoli dell’Europa tra Francia e Spagna sui
Pirenei, la cui vicina penisola iberica dispone solamente della Sierra Nevada
in Andalusia, dove si svolsero i Mondiali del 1996.
Narvik invece si trova al
nord della Norvegia sopra il circolo polare artico e ha la particolarità che la
discesa libera finisce su un penisolotto, una lingua sul mare a zero metri sul
livello del mare medesimo. Al di là dei fortissimi norvegesi in pista, anche i
vichinghi dispongono di una notevole esperienza organizzativa di cui
ricorderemo le Olimpiadi invernali del 1994 a Lillehammer.
I Campionati del Mondo del
2025 si svolgeranno a Saalbach in Austria (l’ultima volta nel 1991) e quelli
successivi del ’27 a Crans-Montana, quarant’anni dopo il grande trionfo nella
medesima stazione con tutte le medaglia d’oro targate Svizzera (meno una,
quella dello slalom maschile).