CALCIO
Una ciliegina sulla torta per Andrea
Il capitano della U21 bianconera sarebbe felice di festeggiare la promozione in Promotion League
Pubblicato il 09.06.2023 09:15
di E.L.
Il Lugano II vola alto. Dopo avere costretto alla resa il Vevey, battuto a due riprese, ha confermato la sua marcia brillante pareggiando con il Soletta. L’1-1 permette ai bianconeri di guardare con fiducia e ottimismo allo scontro decisivo che si disputerà sabato. Tutto sommato, come aveva lasciato intendere Ludo Moresi alla vigilia, è stato meglio giocare il primo round in trasferta. Anche quella di martedì è stata una partita molto tirata, ma solo se guardiamo al risultato. I ragazzi l’hanno infatti tenuta saldamente in mano sino alla fine, dominandola per lunghi tratti. L’unico rammarico è di essersi dovuti accontentare di una sola rete. I ‘giochi’ rimangono pertanto aperti anche se da logica nella gara di ritorno (che si giocherà a Cornaredo, calcio d’inizio alle 20.30) c’è la possibilità di venirne fuori da vincitori. L’avversario ha soprattutto fatto valere la sua fisicità, cui non si può ovviamente porre rimedio fermo restando che sotto questo aspetto la squadra ha sì sofferto ma non è sicuramente stata sopraffatta. Ne parliamo con il capitano Andrea Maccoppi. 
Avete subito un gol a freddo: 
“Siamo in effetti andati subito sotto di una rete (2’, Mathys) su nostro errore, ma poi abbiamo dominato la partita per almeno 75 minuti. Forse negli ultimi 10’-15’, pensando di averla in pugno, ci siamo allungati un po’ troppo permettendogli di colpirci in contropiede. Hanno avuto un paio di occasioni, ma le cose migliori le abbiamo sicuramente mostrate noi”. 
Qualche rammarico? 
“Peccato che non siamo riusciti a mettere dentro un pallone in più. Abbiamo veramente disputato una partita alla grande”. 
Tra Vevey e Soletta che differenza hai notato? 
“Sono due squadre che hanno un modo diverso di giocare. Quello dei solettesi è più maschio, sono molto pericolosi nelle ripartenze. Dispongono di due attaccanti veramente forti (Mast, autore del gol del vantaggio, e Domoraud, ndr). Poi hanno nel capitano Marco Mathys (ex Vaduz e San Gallo) un autentico ‘genio organizzativo’ a centrocampo”.
Una compagine, il Soletta, di ottime potenzialità:
“Sì, una squadra che può ‘punire’ in qualsiasi momento, che ti obbliga a stare guardinghi al massimo”. 
Dal Maglio al Cornaredo, che cosa cambierà per voi? 
“Sicuramente dovremo correre di più, ma siamo giovani… (ride). Scherzi a parte a Cornaredo ci abbiamo giocato con il Paradiso, siamo d’altronde abituati a giocare sull’erba (il Maglio è in sintetico, ndr)”. 
C’è da augurarsi una bella affluenza: 
“A Soletta c’erano oltre 1600 spettatori, è stata una bella prova di maturità per i nostri giovani. Noi abbiamo il pubblico che può avere una Under 21, giocando a Cornaredo e trattandosi di una finale ne verrà certamente di più”. 
La promozione in Promotion League per Andrea sarebbe il coronamento di una stagione da incorniciare: “Andare in panchina con il Grasshopper e soprattutto a Ginevra per la semifinale di Coppa svizzera, città dove ho tanti amici e ho lasciato una squadra, il Servette, con cui ho vinto il campionato, ha un significato molto speciale. Ovvio che conquistare la promozione con il Lugano dei giovani sarebbe per me la ciliegina sulla torta…”.  
Beh, noi una ciliegina ad Andrea gliela diamo prima. Per la sua incontenibile gioia quando sta sul campo. Il calcio a 36 anni è veramente diventato per lui un “gioco”.