Tennis
Il migliore
Djokovic si consegna alla storia
Pubblicato il 12.06.2023 05:00
di Anais Cornolti
È arrivato il punto decisivo. E abbiamo assistito a una scena iconica. Il campione disteso per terra, gambe divaricate, braccia allargate e sguardo rivolto verso il cielo. Tutto è compiuto, un atleta, e un grande uomo, varca la soglia della leggenda. E alla fine è arrivato il ventitreesimo Slam. Nessuno come lui, con un colpo dietro l’altro è entrato nella storia del tennis accanto a Serena Williams. Novak Djokovic odiato e amato dal pubblico, inizialmente perché visto come l’intruso nella rivalità tra Federer e Nadal e in seguito per le sue posizioni su argomenti spinosi. È dotato di una personalità straripante. Sempre fedele a sé stesso anche quando si è ritrovato ad avere buona parte dell’opinione pubblica contro di lui. Questo sicuramente non gli è valso il premio simpatia, ma ha dimostrato per l’ennesima volta che gioca non per ottenere consensi ma solo per vincere. E lo fa, con coerenza e passione. È iniziato sotto la polemica il suo cammino verso il trionfo al torneo di Parigi. Nonostante ciò è riuscito a dimostrare che è il migliore di sempre, piaccia o no. Per l’ennesima volta ha messo in campo e mostrato al mondo la sua forza mentale. La superiorità tecnica rispetto a tutti i suoi avversari è evidente, ma poi ci vuole davvero dell'altro. Il suo avversario, il norvegese Ruud, ha giocato un buon primo set ma non è riuscito a sfruttare le occasioni avute. Per lui è la terza finale di Slam persa. Il serbo è da anni che ci ha abituato, con lui i match cambiano molto velocemente e così è stato. Nole ha una straordinaria mentalità da vincente, ha una volontà che fa la differenza, ribalta le partite anche quando sembra in balia di troppi errori. E ora per l’uomo dei record manca solo il Grande Slam, impresa fallita nel 2021. Ha 36 anni, ma i suoi giovani rivali li vede dall'alto in basso, per il momento non c'è partita.