CALCIO
"Vincere lavorando con i giovani: non è impossibile"
Prime parole del nuovo allenatore del Bellinzona Chieffo, che spiega la sua idea di calcio
Pubblicato il 13.06.2023 10:08
di L.S.
Non sarà il nome eclatante che qualcuno si aspettava e che infiammerà da subito l’esigente la piazza granata. Quello no.
Sandro Chieffo, 44 anni, una carriera da allenatore di giovani talenti, potrebbe però essere l’allenatore giusto al posto giusto.
Dopo una stagione difficile, che ha visto alternarsi sulla panchina del Bellinzona ben cinque allenatori, la dirigenza granata adesso ha voglia di ripartire su nuove basi.
Una squadra giovane, un calcio ad alta intensità e una crescita costante dei propri talenti.
Senza dimenticare che presto o tardi potrebbe arrivare la proposta giusta per la cessione del club.
Intanto la famiglia Bentancur si è rimessa alacremente al lavoro: nuovo allenatore e una rosa che cambierà radicalmente fisionomia. Qualche senatore che lo scorso anno non ha reso secondo le aspettative dovrà cercarsi un’altra squadra.
Sandro Chieffo non vede l’ora di mettersi al lavoro lunedì prossimo:
“Mi piacciono le sfide e sono prontissimo per dare il massimo a Bellinzona. Ho incontrato la dirigenza un paio di volte e mi ha fatto sempre un’ottima impressione. Abbiamo la stessa idea di calcio e lo stesso progetto”.
Dopo aver lavorato a Lucerna con l’Under 21 (per quattro partite è stato pure allenatore della prima squadra prima dell’arrivo di Frick), Chieffo è stato un anno fermo.
“Mi sono preso un anno sabbatico, avevo bisogno di ricaricare le batterie. Erano sedici anni che lavoravo con continuità e così ho deciso di prendermi un po’ di tempo per me e la mia famiglia”.
Napoletano, nato a Zurigo, dove risiede e dove vive la sua famiglia.
“Ho un po’ la mentalità napoletana, una voglia di vincere innata. Mi piace tanto lavorare con i giovani e farli crescere, ma vado sempre in campo per vincere. Il risultato resta sempre la cosa più importante. Sviluppare i giovani non vuol dire rinunciare alle vittorie. Dobbiamo costruire una squadra equilibrata che possa giocare il calcio che ho in mente”.
E il suo calcio è presto spiegato:
“Per giocare un bel calcio ci vuole tanta intensità, ci vogliono giocatori con delle importanti caratteristiche fisiche, che abbiano voglia di fare un certo tipo di lavoro durante la settimana. Arrivo dalla scuola del Grasshoppers, che ama il calcio tecnico e partire dal basso per costruire l’azione. Ma la cosa più importante è un’altra”.
Quale?
“Senza dubbio la mentalità. Ai miei giocatori parlo sempre di “monster mentality”, quella fama che devi avere dentro per giocare con me. Mi piace vedere una squadra che gioca un calcio intenso e dinamico, che abbia voglia di comandare sempre il gioco e di puntare sul pressing. A Bellinzona dovrò prima farmi un’idea della rosa che avremo a disposizione, ma sono fiducioso, con la società siamo sulla stessa lunghezza d’onda”.
A Lucerna ha potuto allenare alcuni giocatori che adesso fanno parte della prima squadra. Un nome su tutti Jashari.
“Ho avuto la fortuna di lavorare con dei ragazzi di grande talento. Ogni tanto nel calcio capitano delle annate d’oro, in cui sbocciano dei giocatori fortissimi che capisci subito che faranno grandi cose nel calcio. Io allenavo l’Under 21 appena uscita dall’Under 18 e a livello di risultati abbiamo pagato un po’ dazio in un campionato come la Prima Promotion. In questa stagione, con un anno in più di esperienza, hanno dimostrato tutto il loro valore, anche grazie a un ottimo allenatore come Renggli”.
La sensazione è che con l’arrivo di Chieffo al Bellinzona, anche i rapporti con il Lugano miglioreranno. Hangarter ha parlato di una possibile collaborazione tra i due club.
“Sono felice se sarà così. Io e Hangarter siamo molto amici, lui ha preso il mio posto quando ho lasciato il Grasshoppers alcuni anni fa e siamo sempre rimasti in contatto. E poi sono molto amico anche di Croci-Torti, con cui ho fatto il patentino lo scorso anno. È davvero un grande allenatore, un personaggio incredibile. Sono veramente felice di essere vicino a questi due amici”.