È
il paese di riferimento dell'area mediorientale, non fosse altro
perché è dove si trova La Mecca. È il più grande Stato arabo
dell'Asia occidentale. Conta una popolazione di 34 milioni di
abitanti, di cui il 63 per cento ha meno di 30 anni. È l'Arabia
Saudita. Vuole modernizzarsi, almeno in parte, e ha scelto di andare
in fuga. La mossa ha una matrice: è astuzia politica. La strategia è
chiara: puntare sullo sport. Nel mirino: calcio; golf; sport
motoristici; eSport. L'orizzonte è il 2030, l'obiettivo è
organizzare l'Esposizione universale. Ma il vero scopo è conquistare
l'assegnazione di un Mondiale di calcio. È stato mobilitato il PIF
(l'Arab Public Fund), è uno dei più grandi fondi sovrani al mondo,
ha un patrimonio stimato di oltre 620 miliardi di dollari. I soldi
non mancano e sono utilizzati in maniera spudorata. Le cifre
impiegate sono astronomiche e inimmaginabili. Gli ingaggi che hanno
ottenuto Ronaldo e Benzema non hanno nessun criterio: sia sotto il
punto di vista economico che sotto quello tecnico. E la campagna
acquisti non è certamente terminata. Gli investimenti riguardano
sport che hanno una popolarità planetaria. Autentici grimaldelli
sociali e potenti attrattori delle masse. A dirigere la Lega
professionistica del calcio è Garry Cook. L'inglese è un manager
sportivo di notevole livello, ha esperienze con la Nike e con il
Manchester City. Gli acquisti dei giocatori sono centralizzati dalla
Lega e poi distribuiti tra i vari club. È il “soft power”,
consiste nella capacità di persuadere e convincere gli altri, senza
utilizzare strumenti forti o coercitivi. I mega eventi danno
legittimità e permettono un ritorno d'immagine che non ha pari.
L'Arabia Saudita ha osservato le mosse del Qatar e degli Emirati
Arabi e ha deciso che valeva la pena di scendere in campo. Agisce con
una potenza economica inaudita, non ha remore. Non si fa influenzare
da eventuali critiche. Il modello di sport occidentale è cresciuto a
dismisura e ha bisogno di soldi, poco importa da dove arrivino. Gli
arabi sono consapevoli, la categoria nominata come “mercato”
concede e giustifica ogni tipo di operazione, i limiti sono superati
perché considerati dei meri ostacoli.
Calcio
L'Arabia Saudita alla conquista del calcio ma non solo
Nel mirino anche altre discipline, i soldi non mancano