Calcio
Prima lo spettacolo e poi il calcio
È il modello americano, dove si privilegia l'intrattenimento
Pubblicato il 14.06.2023 05:00
di Anais Cornolti
È la società dello spettacolo, avanza spedita. L’ultimo esempio è stato lo show proposto durante la finale di Champions. Caratterizzato da cantanti, dj internazionali e da coreografie spettacolari. Insomma, chi si fosse sintonizzato in quel momento sulla finale, avrebbe pensato di assistere al cerimoniale proposto ogni anno durante il Super Bowl. Quello visto allo Stadio Olimpico Atatürk è semplicemente la rappresentazione del concetto di intrattenimento sportivo americano, ricco di esibizioni e tanto marketing. Ciò che lo distingue dal nostro è proprio quello di voler trasformare il tutto in qualcosa di speciale e unico. Con l’obiettivo di fornire ai tifosi e spettatori un pacchetto di divertimento completo, con il costante dubbio di essere un po’ a un concerto e un po’ a una finale del torneo di club più prestigioso nel calcio europeo. Probabilmente dovremmo abituarci presto a questo modo di concepire gli avvenimenti sportivi, molto lontano dal nostro. Rimane la sensazione che lo sport, in fondo, sembrerebbe essere messo in secondo piano. Se una volta il calcio era un mondo fuori dal dominio americano, da qualche anno sembra proprio che qualcosa sia mutato definitivamente. Da tempo i calciatori che hanno fatto la storia nei campionati europei finiscono la loro carriera oltreoceano. L’ultimo in ordine di tempo è il campione del mondo Messi. Ciò che emerge davvero è come la cultura della manifestazione sportiva americana si stia facendo largo anche in Europa e sia destinata a prendere il sopravvento. Certo, sono state espresse delle critiche, fatte da coloro che si rifanno alla tradizione. E vorrebbero che fosse rispettata. Ma i cambiamenti culturali, le nuove tendenze e le esigenze del mercato stanno plasmando da tempo lo sport, proprio sotto i nostri occhi. E come tutte le cose nuove, inizialmente si fa fatica ad accettarle. Ma la strada intrapresa non consente marce indietro. Anzi!