CALCIO
"L'Aarau non è un passo indietro"
Alex Frei torna in Challenge League per tentare l'impresa che gli riuscì con il Winterthur
Pubblicato il 15.06.2023 09:07
di Red.
Alex Frei scende in Challenge League. Anzi, ridiscende, dopo aver portato soltanto un anno fa il Winterthur in Super League. Ci riproverà con l'Aarau.
Il Blick lo ha intervistato. Eccone un sunto.
Alex Frei, è contento di avere di nuovo un lavoro quattro mesi dopo il licenziamento dal Basilea?
"Sì certo, anche se la pausa mi ha fatto bene, ho potuto staccare un po' dal calcio. Ho trascorso un po' di tempo con la famiglia, ho letto molto - ho fatto cose che nella vita quotidiana di un allenatore si fanno poco. Ma essendo una persona che ama lavorare, mi sono sentito subito pronto per un nuovo compito. Non ero fisicamente esausto dopo gli otto mesi al Basilea e percò eccomi qui pronto per fare di nuovo qualcosa. Tra l'altro, anche mia moglie la pensa così (ride)".
Urs Fischer ha detto che il primo licenziamento da allenatore è stato il più duro della sua carriera: la pensa anche Lei allo stesso modo?
"Un licenziamento non è mai facile. In fin dei conti, mia moglie ha sofferto più di me. Subito dopo il congedo, siamo andati in vacanza con la famiglia in Oman. È stata la vacanza più bella della mia vita".
Sulla carta l'Aarau è un passo indietro rispetto al Basilea.
"Io la vedo in modo completamente diverso! Io non lavoro in base al prestigio. La domanda decisiva per me è: cosa posso ottenere? Con chi devo lavorare? C'è una certa umiltà nel club? Che si tratti di Super o Challenge League è del tutto irrilevante, devo semplicemente sentirmi a mio agio".
L'Aarau non è dunque una seconda scelta? Ci sono voci che dicono che lei sarebbe già l'allenatore del GC se i cinesi non avessero posto il veto.
"Quando l'ho letto, per un attimo ho pensato di aprire un profilo Instagram o Twitter, perché su questi canali si possono chiarire le cose immediatamente e spiegare il proprio punto di vista. Ma poi ho lasciato perdere, ci sarebbe voluto troppo tempo...".
C'è comunque stata una trattativa con il direttore sportivo del GC Bernt Haas, vero?
"Non c'è nulla da dire perché ormai è acqua passata".
Si dice anche che il direttore sportivo del Winterthur Oliver Kaiser abbia cercato di convincerla a tornare alla Schützenwiese.
"Quando ho la parola di un club, vado fino in fondo. Forse sono un'eccezione. Ma i valori che esigo dai miei giocatori e dai miei compagni cerco di metterli in pratica ogni giorno. Prima di negoziare con Sandro Burki (CEO FC Aarau; ndr) la durata del mio contratto e il mio stipendio, gli ho detto: se mi volete, vengo. Ed eccomi qua"!