La
stampa italiana sportiva è scatenata. Sostiene che l'Italia, dopo la
sconfitta subita nell'Europeo Under 21 contro la Francia, sia stata
deufradata. E mette sotto accusa l'Uefa e la disastrosa prestazione
dell'arbitro olandese Lindhout: non ha concesso agli azzurri un
rigore; molti dubbi ci sono sulla regolarità del secondo gol
francese; non convalida un gol a Bellanova, il colpo di testa del
difensore aveva superato nettamente la linea della porta, in questo
caso la svista clamorosa è anche quella del segnalinee. La Gazzetta
dello Sport, nel
suo commento, è durissima. Sostiene che senza la tecnologia
significa ritornare al Medioevo e che non si ravvisa nessun senso.
Ecco: “Un passato antico, fatto di errori e di caccia alle
streghe”. Specifica che con il Var non ci sia una giustizia
perfetta ma siamo stati liberati da strafalcioni epocali. Il Corriere
dello Sport boccia la direzione
arbitrale. Troppi gli episodi incriminati, erano evidenti. Vista la
sua modestia, ha pesato l'assenza della Goal line technology. Per
Tuttosport lo
scandalo è servito. E la furia finale degli sconfitti è
giustificata. Ci sono rimpianti e incredulità per quello che è
successo. L'Europeo ha lo scopo di mettere in evidenza nuovi talenti.
È visto e seguito, non ci sono altri avvenimenti calcistici. Salire
sul podio garantisce la partecipazione alle prossime Olimpiadi. Fatte
queste premesse, le responsabilità dell'Uefa sono evidenti e gravi.
Il calcio di alto livello non può esistere senza l'ausilio della
tecnologia. Le discussioni possono riguardare solo il protocollo. A
Ceferin sembra solo interessare la questione della Superlega. E
la difesa strenua dei ricavi della Champions. Il resto sono
dettagli. Si aspetta l'adozione del nuovo Fair Play Finanziario. Ma
lo sloveno avrà letto sicuramente quel siciliano, che diceva: “Se
vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi”.
Calcio
Il gol è ancora un fantasma
L'Uefa organizza l'Europeo Under 21 senza Var e Goal line technology