Fabio Ravezzani e il calcio italiano
“L’Oscar del gioco lo vince il Milan”
Il popolare conduttore esprime le sue opinioni
Pubblicato il 17.03.2021 14:03
di Angelo Lungo e Carlo Scolozzi
Fabio Ravezzani è un giornalista e conduttore italiano. Attualmente è direttore generale del Gruppo Mediapason che controlla Telelombardia e Antenna Tre.
 
Qual è lo stato di salute del calcio italiano?
“La situazione è pessima per tutto il calcio mondiale, quello italiano non fa eccezione. I tre club di riferimento del nostro campionato vivono una crisi evidente. Sono esposti finanziariamente per cifre importanti. I ricavi sono crollati. È una crisi dettata da scelte strategiche sbagliate”.
 
Perché in Italia non si riesce a risolvere il problema degli stadi?
“La legislazione è apparentemente favorevole, poi ci sono gli interessi locali che frenano i progetti. Troppi vincoli e la burocrazia non aiuta”.
 
Quale sarebbe la riforma più urgente che dovrebbe essere adottata?
“Non parlerei di riforme. Venti anni fa eravamo ai vertici mondiali, ora siamo scivolati in quinta o sesta posizione. I dirigenti, Federazione e Presidenti, non sono stati all’altezza, non hanno capito che i tempi erano cambiati. È mancata una visione programmatica generale, basta vedere come è gestita la questione dei diritti televisivi”.
 
Le società più virtuose?
“Potrebbe sembrare in contraddizione con quello che ho affermato in precedenza. Non vorrei sembrare sciovinista ma i club che hanno una gestione oculata sono Atalanta, Lazio e Napoli e hanno proprietà italiane. Cinesi e americani sono arrivati, hanno investito milioni ma i risultati sportivi non sono arrivati, sono aumentati i debiti”.
 
Uso Var?
Dovevano finire le polemiche ma non è stato così. Il Protocollo non è chiaro, manca chiarezza, non c’è una interpretazione univoca: falli che l’anno scorso venivano giudicati da rigore adesso non lo sono. Trentalange, appena eletto, aveva annunciato che gli arbitri avrebbero commentato le loro decisioni ma questo non è avvenuto. La mancata espulsione di Ronaldo andava spiegata. Temo che così si generi confusione”.
 
La Super Lega?
“Il discorso di Agnelli è brutale ma ha ragione. Tante partite hanno poco interesse. Il pubblico meno giovane è sempre meno paziente e attento, ha bisogno di emozioni forti, spesso non guardano più tutta la partita. Juve-Crotone ha una valenza diversa e inferiore a 4 Juve-Inter. È evidente che le squadre piccole andrebbero difese, certo bisognerebbe ragionare come dividere i proventi, gli introiti. La questione è molto complessa”.
 
Situazione societaria dell’Inter.
“La prospettiva è inquietante. So per certo che i numeri sono molto pesanti. Hanno problemi a pagare gli stipendi e i fornitori. Vorrebbero trovare un partner ma temo che sia difficile. I cinesi hanno i loro tempi ma il calcio va veloce. I prossimi mesi saranno cruciali, penso che venderanno e non alle loro condizioni. È una partita che si gioca sulla pelle dei tifosi”.
 
L’Inter di Conte?
“È la più forte ed è ben allenata, ha qualità. L’ho sempre sostenuto: è costruita per vincere per lo scudetto”.
 
Pirlo allenatore?
“È stato un azzardo, una scommessa senza senso di chi si riteneva infallibile. L’errore più grande è stato quello di privarsi di Marotta”.
 
Ronaldo?
“Un altro grande azzardo, l’ho pensato fin dall’inizio. Una scelta che storicamente non è da Juve. Il tracollo economico non si discute. Il giocatore è egoista”.
 
Pioli?
“Ottima scelta. È un allenatore di medio-alto livello. Riesce a tirare il meglio dalle sue squadre. È sottovalutato, ma a Milano sta ottenendo risultati”.
 
Chi esprime il miglior calcio?
“Atalanta e Milan. L’Atalanta è tecnica e muscolare. Il Milan ha il gioco più brillante”.
 
La delusione?
“La Juve e non ho dubbi, non ha un gioco. L’eliminazione dalla Champions è uno smacco”.
 
L’Italia agli Europei?
“Si tratta di una competizione breve e può succedere di tutto. Sono ottimista, può essere il Milan della situazione”.
 
Un giudizio sulla stampa sportiva.
“Siamo marginali ma facciamo il nostro lavoro. Il giornale di riferimento la “Gazzetta dello Sport” vive un palese conflitto di interessi, il proprietario ne fa un uso e consumo a suo gradimento