All'Italia
il biscotto è proprio indigesto. Sono ancora vivi dei retaggi del
passato. Si era all'Europeo dei grandi del 2004, le nordiche Svezia e
Danimarca pareggiarono per 2-2, era il risultato di cui avevano
bisogno e gli azzurri furono clamorosamente estromessi dalla
competizione. Alla stampa italiana la partita Svizzera-Francia mette
apprensione e suscita sospetti. Temono il “complotto”. La storia
racconta di un politico famoso, ammirato e potente, uno dei suoi
motti preferiti era: “Che a pensare male si fa peccato ma spesso ci
si azzecca”. Seguendo questa mentalità, è “La Gazzetta dello
Sport” che rilancia la polemica. La rosea ha scoperto che agli
azzurri potrebbe non bastare la vittoria sulla Norvegia. Esistono
delle ipotesi in cui gli azzurrini sarebbero fuori. Calcoli astrusi e
classifica avulsa testimoniano che tutto può succedere. Sostiene che
l'eventualità è da contemplare e non da sottovalutare. Quindi
l'Under di Nicolato si gioca tutto contro una squadra eliminata, ma
deve tenere d'occhio anche la sfida tra i rossocrociati e i francesi.
La rassegna ha un grande valore, consente l'opportunità, arrivando
tra le prime tre, di qualificarsi per le Olimpiadi. Il giornale
milanese è per distacco il quotidiano sportivo più letto e potente.
Orienta il dibattito presso l'opinione pubblica e fa tendenza. Il
dubbio che alimenta è grave, si tratta di un'argomentazione superficiale. Il sospetto a questi livelli è specioso,
alimentarlo è fuorviante. La combinazione dei risultati è possibile
e determinerebbe un esito imprevedibile, ma dovrebbe rimanere nel
campo delle curiosità. Invece si pensa al peggio, allo scenario in
cui due nazionali si accordano e a priori giocano per un risultato.
Si sta parlando di un Europeo giovanile e un minimo di onestà
intellettuale sarebbe necessaria. È facile fare propaganda, ma ci
sono pur sempre dei limiti e qualche volta bisognerebbe rispettarli.
Calcio
All'Italia il biscotto non piace
La stampa sportiva rilancia sospetti e dubbi