CALCIOMERCATO: IL TALENTO DEL TEAM TICINO UNDER 18 VICINO ALLA JUVE?
Alla Juventus si può dire no: parola di... ASF
Muci, 18 anni, attaccante del Team Ticino piace (forse) alla Juve: quale futuro per lui?
Pubblicato il 19.03.2021 15:49
di Luca Sciarini
Di Nikolas Muci, 18 anni, centravanti del Team Ticino Under 18, si sta parlando molto nelle ultime settimane.
Colpa, si fa per dire, del suo talento e della sua bravura sottoporta: 19 reti in 14 partite sono un bottino che stuzzica l’appetito di molti club. E non solo dei club.
Nikolas, di padre italiano e madre tedesca è nato a Riva San Vitale, squadra con cui ha dato i primi calci, prima di passare a 12 anni nella Footeco del Luganese e poi venir integrato all’età di 14 anni nel Team Ticino.
Muci, è giusto ricordarlo, è legato al FC Lugano con un contratto sino al giugno del 2022.
Stamattina, dopo le voci che già giravano da qualche settimana, anche dalla vicina Penisola si è fatto il suo nome. Il quotidiano Tuttosport ha infatti parlato di un interessamento della Juventus. Non sarebbe la prima volta, visto che recentemente proprio il club torinese, in ottimi rapporti con il Lugano per la presenza dell’ex direttore sportivo Giovanni Manna, aveva acquistato Christopher Lungoyi per 3,5 milioni di franchi (e ceduto nella stessa trattativa Kevin Monzialo per 2,5 milioni).
Questa mattina il Lugano, nella persona del suo DS Marco Padalino, ha smentito qualsiasi trattativa con la Juventus, cosa che ha poi fatto anche il suo manager Gianluca Di Domenico, ovviamente orgoglioso dell’accostamento ma ignaro di tutto.
Davanti a un caso del genere la domanda è sempre la stessa: se davvero dovesse arrivare questa offerta, cosa fare? Quale sarebbe la scelta migliore per il ragazzo?
Premesso che rinunciare a firmare per un club blasonato come la Juventus (o un qualsiasi altro club di primo livello) non è mai facile, è veramente questa la strada giusta per un ragazzo cresciuto nel calcio svizzero?
Le statistiche dell’ASF (Federazione svizzera di calcio) ci forniscono una risposta inequivocabile: degli 84 giocatori che dal 2006 hanno vestito in almeno due occasioni la maglia della nazionale rossocrociata, il 92% (ossia 76) aveva giocato almeno 20/25 partite in Super League. Tre sono invece i giocatori che ce l’hanno fatta all’estero (Djourou, Benaglio e Behrami), mentre cinque sono quelli rientrati nel nostro paese dove hanno disputato 20/30 partite prima di ripartire (Seferovic, Kasami, Mbabu, Saw e Ajeti).
Insomma, la statistica dell’ASF indica chiaramente che a meno di clamorose eccezioni, al giovane di talento conviene terminare la formazione in Svizzera, debuttare e imporsi in Super League prima di spiccare il volo verso altri lidi più prestigiosi e remunerativi.
In attesa di capire cosa farà Muci in futuro, sarebbe bello vederlo debuttare con la maglia del Lugano, classifica permettendo, ancora durante questa stagione.
Così facendo il club, che rischia di perdere il giocatore (può firmare a parametro zero per un’altra squadra già a dicembre), avrebbe molte più chance di convincere il ragazzo a restare e si renderebbe conto del vero potenziale che ha tra le mani.
Purtroppo da noi, e questo è l’annoso dibattito che pervade il nostro calcio da una vita, raramente i ragazzi vengono lanciati in prima squadra in giovanissima età, preferendo per loro un percorso più lungo e prudente.
Anche qui sarebbe bello trovare una statistica dell’ASF per capire se è veramente questa la soluzione ideale.