CALCIO
"Se chiamasse Chicago? Mai dire mai..."
Hajrizi è pronto una nuova stagione da protagonista, aspettando (anche) una chiamata dal Kosovo
Pubblicato il 04.07.2023 08:41
di L.S.
Due anni fa arrivò da Chiasso, dopo una retrocessione dalla Challenge League alla Prima Promotion e si conquistò subito uno spazio importante. Prima con Braga e poi con Croci-Torti.
Un po’ a sorpresa, come ammette anche lo stesso Kreshnik Hajrizi, che ieri sera è intervenuto a Fuorigioco dal ritiro bianconero di Malles.
“In effetti quando sono arrivato da Chiasso non credevo che avrei avuto così tanti minuti di gioco e invece è andata bene. Oltre le mie più rosee aspettative”.
Quest’anno l’infortunio di Mai lo ha proiettato di fatto tra gli intoccabili di questo Lugano.
“Sono situazioni che ti fanno crescere, che ti obbligano a farti trovare pronto. Ho avuto la fortuna di giocare bene un paio di partite e questo mi ha permesso di trovare fiducia nei miei mezzi. Posso giocare come centrale in una difesa a tre o anche centrale di destra in una difesa a quattro. Ricordo che all’inizio Croci-Torti mi aveva schierato anche da terzino destro”.
Bravo nell’anticipo, capace di far partire l’azione dalle retrovie con qualità, a Hajrizi gli si imputa qualche errore che ogni tanto può costare caro. La sua forza è saper tornare in sella come se nulla fosse, con un coraggio che non tutti posseggono.
“Non so se sia una qualità quella di tornare a rischiare le giocate dopo un errore. Comunque è vero, anche se sbaglio cerco di non abbattermi e a tornare a fare quello di cui sono capace. È ovvio che devo limitare gli errori e soprattutto migliorare nella lettura di certe situazioni”.
Itten e Nsame sono i giocatori più difficili da marcare:
“Hanno fisicità, sono difficili da spostare, ma a dire la verità io ho problemi soprattutto con i difensori che si buttano negli spazi. So dove devo crescere ancora”.
Cresciuto nel settore giovanile dello Young Boys, quattro anni fa si trasferì in Ticino, a Chiasso:
“Ero un po’ deluso dal fatto che i bernesi non mi avevano offerto un contratto da professionista e così decisi di cambiare aria. Sapevo che al Chiasso avrei potuto giocare e farmi le ossa in Challenge League. Alla fine è stata una scelta vincente”.
La Super League, una Coppa Svizzera vinta, una finale persa e l’Europa: un sogno che si avvera.
“Alzare quella Coppa è stato incredibile, ma ora abbiamo tutti una gran voglia di disputare i gironi di una Coppa europea. Sarà sicuramente una grande esperienza. È il coronamento di un grande percorso fatto in questi anni: sia da parte mia che di tutta la squadra”.
Doumbia, ancora in ritiro a Malles, partirà presto per Chicago:
“Spiace, prima di tutto perché è un amico, una persona stupenda e poi perché sul campo è uno molto importante, che trasmette sicurezza e tranquillità: uno di quei giocatori con cui è bello giocare e che rendono tutto più facile. Ci mancherà sicuramente”.
E se arrivasse la chiamata per te da Chicago?
“Non ci ho pensato, ma nella vita, mai dire mai…”.
Si chiude con la Nazionale, quella del Kosovo. Dopo aver militato nelle rappresentative giovanili rossocrociate fino all’Under 17, Hajrizi è poi passato a quelle del Kosovo (Under 21). Fino al debutto con la nazionale, quella “vera”:
“Sì, però per il momento non ho ancora debuttato in una gara ufficiale (soltanto contro le Far Oer in una gara amichevole, ndr): spero che la vetrina europea mi dia la possibilità di mettermi ancora di più in mostra. Ormai ho fatto la mia scelta e se mi chiameranno ancora giocherò per il Kosovo. So che la Svizzera è una Nazionale più forte, che disputa tutti gli Europei e i Mondiali, ma ormai ho accettato l’offerta del Kosovo e credo sia giusto rispettare questa scelta”.
(Foto Putzu)