CALCIO
Più giovani e più forti
A Bellinzona Pablito Bentancur pensa ancora a un ‘colpaccio’ di mercato
Pubblicato il 06.07.2023 08:09
di Enrico Lafranchi
Quest’anno nell’ACB si suona un’altra musica. La squadra si è rinnovata, la mentalità è cambiata. Pablo e Pablito hanno ritrovato l’entusiasmo di quando sono arrivati in Ticino. È una bella notizia! Non sono state rose e fiori dappertutto, a Bellinzona padre e figlio si stanno però convincendo di avere investito bene tempo e denaro. Non sono riusciti a fare tornare la squadra sul palcoscenico della Super League, ma essere rientrati nell’élite svizzera certamente li inorgoglisce. Poi nel calcio, come nella vita, può sempre succedere di tutto, adesso la cosa più importante è che con il campionato che busserà presto alla porta il Bellinzona si appresta a iniziare un nuovo ciclo. Ciclo che a dire il vero ha già lasciato i nastri di partenza visto che è cambiato il direttore d’orchestra e sono pure arrivati dei nuovi ‘orchestrali’. La squadra ha in Sandro Chieffo un allenatore che sa il fatto suo ma anche un tecnico che non si sente un ‘arrivato’ come qualcuno di quelli che lo hanno preceduto col petto in fuori ostentava compiaciuto. Il mister ha voluto fermamente al suo fianco Nando Cocimano: una collaborazione costruttiva che con gli altri era invece saltuaria, nell’interesse di chi normalmente faceva poi di testa sua.
Pablo si è infervorato nel vedere all’opera (sul sintetico) Sauter: che potenza fisica! Come l'Eco aveva anticipato qualche giorno fa, arriverà anche il turno di Marcis Oss, è quasi sicuro. Oggi abbiamo avuto l’opportunità di parlare con il CEO Bentancur Junior. L’incontro è avvenuto presso la nuova fiammante sede di via Giuseppe Motta.
Pablito, ci saranno ancora tanti movimenti di mercato? 
“Abbastanza, ma tutto sommato meno dell’anno scorso. Abbiamo mantenuto la base della squadra, cosa che reputo molto importante”.
Possiamo parlare di scelte ‘mirate’? 
“Abbiamo effettivamente ingaggiato giocatori che rispondono al nostro ‘progetto’ anche in prospettiva del loro futuro (ambiziosi, dunque, di poi andare a giocare in qualche grande club, ndr). E non a caso abbiamo scelto un allenatore cui piace lavorare con i giovani. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Chieffo ha l’aria di essere felice a Bellinzona: 
“Anch’io sono molto contento, Sandro è una persona veramente molto positiva, ci ha portato una ventata di entusiasmo e di ottimismo. Lavora molto forte, sa motivare non solo la squadra sul campo ma anche noi (sorride, ndr). È un vero professionista, non dimentichiamo che al suo fianco ci sono Fernando Cocimano - che ha lavorato molto bene l’anno scorso – e Lorenzo Colombo che è il migliore preparatore di portieri che abbiamo mai avuto. I risultati sono lì da vedere, Muci era partito come terzo portiere ed è diventato il primo: Alexander è cresciuto alla grande. Significa che in società si lavora con elevata professionalità”.
Ci sembra di avere capito – avendone già parlato con il mister - che siete alla ricerca di un altro portiere (l’anno scorso c’era stata l’emergenza di sostituire l’infortunato Joël Kiassumbua). Giusto? 
“Nicolò Abazi sta crescendo molto, ci mette un grande impegno, è molto responsabile. Parlo di una grandissima persona e di un bravo atleta. Sì, ce ne occorre un altro perché non possiamo rischiare un’intera stagione con due soli portieri. Lo stiamo cercando, ci sono diverse opzioni, con qualcuno abbiamo già avuto dei colloqui. Reputo che Bellinzona sia una ‘stazione’ molto interessante per un portiere, non abbiamo mai fatto un campionato con uno solo. Gioca il migliore, è chiaro, una concorrenza interna non può che essere positiva anche per loro”.
Parliamo ancora del mister. Chieffo a noi dà l’impressione – per come lavora, per il suo atteggiamento dentro e fuori del campo – di essere veramente entrato nel ‘cuore’ della squadra:
“Sono d’accordo, anche questo è un aspetto molto importante. Anche noi abbiamo deciso di essere più aperti con i media, i tifosi e la gente. Ammetto che all’inizio c’è stata una certa mancanza di ‘apertura’ da parte nostra. Adesso vogliamo imparare proprio da questi errori. Cercheremo di migliorarci nei nostri ‘rapporti’ con tutti, soprattutto in quelli con i tifosi”.
Una nuova sede, una palestra attrezzatissima – lo ha fatto rimarcare l’allenatore – a tre passi dal Comunale. Anche queste sono ‘cose’ che saltano agli occhi…
“Il fatto che abbiamo ’creato’ la palestra a 50 metri dallo stadio ha indubbiamente cambiato il modo di lavorare di noi tutti. I ragazzi quando hanno un problema di qualsiasi genere o abbisognano di qualche consiglio vengono subito qui a informarsi. In centro città (la sede si trovava sul viale della Stazione, ndr) c’erano delle difficoltà, adesso è tutto molto più spedito e semplice”.
La palestra è anche un luogo di incontro, prima e dopo l’allenamento:
“Esatto, è un posto in comune per tutti, per condividerlo e stare assieme”.
Tornando al mercato, possiamo dire che è ancora aperto? 
“Abbiamo diversi obiettivi. La squadra è quasi fatta, quello che arriverà deve essere un ‘colpo’, sicuramente qualcosa di molto importante (chiamiamolo allora un ‘colpaccio’! – Ndr)”.
Piedi per terra, niente colpi di testa:
Pablito esita un attimo, poi si mette a ridere… “Assolutamente no, vogliamo vincere la prima partita (col Wil) e poi pensare alla seconda (all’Esp col Baden)”.