CALCIO
E volevano comprare il Bellinzona...
False garanzie bancarie e aggiotaggio: ecco come agirebbero i Kaminski
Pubblicato il 06.07.2023 08:24
di L.S.
Vi ricorderete la notizia di qualche settimana fa: la famiglia Kaminski era interessata all'acquisto del Bellinzona. Padre e figlio erano venuti in Ticino e si era seduti al tavolo con la dirigenza granata. Le intenzioni sembravano serie, ancorché dopo qualche giorno nacque il problema legato allo stadio. Apparentemente questi investitori era più che altro interessati alla costruzione di un nuovo impianto e una volta capita l'impossibilità di realizzarne uno in tempo brevi, sparirono senza lasciare traccia.
Poco male: a Bellinzona nessuno si strappò i capelli e la famiglia Bentancur, sempre alla ricerca di un acquirente (o di un investitore) è andata avanti senza battere ciglio.
In Belgo invece c'è qualcuno che si sta ancora leccando le ferite. Stiamo parlando del KV Kortrijk (o Cortrique), città belga la cui squadra gioca nella massima divisione. La squadra di calcio è stata acquisita a metà giugno proprio dal Gruppo Kaminski che, arrivato in città in pompa magna, si era fatta fotografare allo stadio e aveva indetto pure una conferenza stampa per spiegare i propri ambiziosi piani.
Alla fine l'acquisto del club non è andato in porto. Come mai? Il sito belga hln.be racconta un retroscena piuttosto inquietante.
Tutto inizia qualche mese fa, quando il proprietario del Cortrique Vincent Tan, in difficoltà economica, esprime la volontà di vendere il club.
Dopo lunghe trattative con diversi interlocutori, Tan trova un accordo con il gruppo Kaminski. Il malese chiede 8 milioni di euro per la cessione del Cortrique, ma a sorpresa, i Kaminski mettono sul piatto addirittura 17 milioni di euro, sottoforma di garanzie bancarie che sembrano piuttosto solide e che in un primo momento convincono il proprietario del club belga. Tanto che una prima rata, a loro dire, aveva già lasciato gli Stati Uniti dopo pochi giorni.
Tutto bene? Macché. I soldi non arrivano e dopo attente verifiche sembra che le garanzie bancarie portate dai Kaminski siano del tutto false.
Si sospetta che i Kaminski non posseggano tutti i soldi che millantano di avere, tanto che qualcuno li considera addirittura dei ciarlatani in cerca di "soldi facili". Cercano di rilevare i club senza pagarli, poi, una volta che li controllano, dall'interno cercano investitori che vogliano sostenere una parte dell'investimento. È un piano che deve svolgersi rapidamente, altrimenti si danno alla fuga, come vedremo.  
Il piano dei Kaminski è quello di raccogliere più soldi di quanti ne debbano spendere: in questo caso, invece di investire 17 milioni di euro, cercano 19 milioni di euro di denaro fresco e si accaparrano una commissione per ogni azionista che interviene. A quel punto, dopo aver fatto un primo gruzzoletto, spariscono. Per poi passare al prossimo affare. Uno schema che in passato aveva funzionato con altri "ciarlatani".
Un rappresentante del Kaminski Group ha dichiarato di non poter commentare: "A causa dell'NDA (clausola di non divulgazione, ndr) non possiamo dire nulla. I Kaminski rilasceranno una dichiarazione ufficiale al momento opportuno". Vedremo.
Una storia molto simile era già accaduta con l'Everton. Anche lì l'acquisizione sembrava praticamente conclusa, finché il proprietario Farhad Moshiri, accortosi che i Kaminski non avevano mantenuto nessuna delle promesse fatte, tranciò la trattativa. E a quanto pare, fece bene.  
In Grecia, i Kaminski riuscirono invece a mettere le mani sul Panetolikos perché il contratto che avevano stipulato conteneva poche clausole di sicurezza. Alla fine però non trovarono gli investitori sperati. Il club rimase un guscio vuoto e i Kaminski se ne andarono come ladri nella notte. Senza aver pagato un centesimo.
Storie che ricordano qualcosa successo almeno un paio di volteanche nel nostro Ticino...