CALCIO
"Un po' Thiago Silva, un po' Chiellini"
Paradiso: Samuel Delli Carri si racconta a cuore aperto, tra sogni e realtà
Pubblicato il 08.07.2023 13:11
di Carlo Scolozzi
Il delfino è un mammifero marino maestoso ed elegante, sembra quasi scivolare morbido sulla schiuma delle onde. Il cetaceo in questione dà anche il nome all'hotel nel quale il Paradiso ha effettuato il proprio mini ritiro, cominciato il 4 luglio e conclusosi oggi. Nella splendida cornice dell'albergo, e nel dedalo dei suoi corridoi, vecchi compagni e nuovi arrivati hanno potuto conoscersi e socializzare. E magari, perché no, scambiare quattro chiacchiere anche a bordo piscina, davanti a un buon caffé fumante. Oggi, al rompete le righe era presente pure il presidente Antonio Caggiano, che ha voluto ricordare ai suoi ragazzi le due linee guida per avere successo, in azienda come nello sport: lavorare e fare gruppo. Reduce anch'egli dal rito del discorso presidenziale, il volto nuovo Samuel Delli Carri si è gentilmente concesso ai taccuini dell'Eco dello Sport. 
Allora, con quali motivazioni cominci l'avventura nel Paradiso?
"Innanzitutto sono contento di essere qui, in quanto c'è un bel progetto. Il nostro valore aggiunto è Mister Beppe Sannino. Non solo, vedendoci all'opera in questi giorni, ho capito che abbiamo tutte le possibilità per fare bene. A patto di conoscerci al meglio e di seguire alla lettera le preziose indicazioni del nostro allenatore".
Hai il vantaggio di conoscere già la Prima Promotion.
"L'ho disputata con la casacca del Bellinzona, agli ordini di Aeby prima e Schällibaum poi, e pure difendendo i colori del Bienne, in quest'ultima stagione. Curiosamente, nei seeländer ho ritrovato Mister Aeby".
Cosa puoi dire, dunque, della suddetta categoria?
"Rispetto alla Classic, che non conosco però benissimo, qui troveremo diverse formazioni U21, formate quindi da professionisti. La difficoltà più grande sarà quella di adattarsi a un torneo nel quale militano giocatori più esperti e in cui, fisicamente, non si scherza affatto. È un campionato tosto, insomma".
Con quali obiettivi vi affacciate alla vostra nuova realtà?
"Chiaramente si spera di arrivare a gennaio tra le prime 5-6 della classe. Poi si vedrà... Esprimersi ora è comunque difficile".
Facciamo adesso qualche passo indietro e riviviamo alcune tappe della tua carriera. Cominciando dall'ultima: il Bienne. 
"Una bella esperienza, maturata in un altro Cantone. In squadra c'erano molti stranieri e mi sono inoltre confrontato con un altro modo di vedere il calcio, rispetto a quanto accade in Ticino. Ho messo in saccoccia, per così dire, gli insegnamenti ricevuti e ne ho approfittato per arricchire il mio bagaglio personale". 
I riflettori si accendono ora sulla Challenge League e in particolare sui palcoscenico chiassese.
"Arrivai ventenne dal Carpi, era la stagione 2017-2018. Ricordo che ci allenava un giovane spagnolo, Guillermo Abascal. Mi diede fiducia e ci faceva praticare un tipo di calcio propositivo. Nonostante la bassa età del gruppo facemmo bene, io venni addirittura convocato dalla Svizzera U20 (Samuele è in possesso del doppio passaporto ndr.). 
L'esperienza sciaffusana, sempre in Challenge, fu invece più controversa.
"Nei primi quattro mesi giocai davvero poco, Poi a gennaio cambiò il Mister e divenne diverso anche il minutaggio del sottoscritto. Mister Smiljanic non mi vedeva, il suo successore Seeberger mi fece entrare nell'undici e non ne uscii più".
Neanche in granata, due stagioni fa, ti andò male...
"Assolutamente no. Vincemmo il campionato all'ultima giornata, dopo un testa a testa lungo una stagione col Breitenrain. Cercavamo costantemente di rosicchiargli punti decisivi, ma potemmo esultare solo negli ultimi 90 minuti, grazie alla vittoria per 2-1 contro lo Stade Nyonnais. E dire che avevamo perso pure lo scontro diretto casalingo coi bernesi . Attorno a noi sentivamo i vari discorsi relativi alla mancata licenza del nostro avversario, ma noi volevamo vincere sul campo. E così fu".
Chiusura su di te e sui tuoi idoli.
"Da dieci anni ammiro molto Thiago Silva, è il mio giocatore preferito. Ma mi piace molto pure Chiellini. A chi mi ispiro? Sarebbe bello avere i piedi del brasiliano e la forza dell'ex juventino...".