CALCIO
Da Mourinho a... Pian Scairolo
Ricordi e aneddoti di Francesco Bolzoni, volto nuovo del Paradiso di Sannino
Pubblicato il 16.07.2023 08:41
di Carlo Scolozzi
Nel nuovo Paradiso, quello che ieri ha battuto ai rigori il Bellinzona nella finale del primo Memorial Chicherio (quadrangolare con biancoverdi, granata, Mendrisio e Gambarogno/Contone), si incastra alla perfezione il volto di Francesco Bolzoni, di professione ex centrocampista. Il classe 1989, nato a Lodi, si presenta coi capelli raccolti in un codino che schizza dietro la nuca e ha dei trascorsi interessanti da raccontare. Faccia pulita da bravo ragazzo, ha un ovale che nelle sue fattezze, assieme alla pettinatura e ai tatuaggi, ricorda una sorta di indio, o di guerriero maori. E in campo il buon "Bolzo" era davvero un guerriero. Ora che ha smesso i panni del calciatore e appeso le famose scarpette all'arcinoto chiodo, si è lanciato a capofitto in un nuovo ruolo. 
Allora, raccontaci il tuo percorso attuale.
"Fungo da assistente di Sannino, incarico a cui avevo assolto anche nella scorsa stagione di Prima Classic, ma solo marginalmente e non ufficialmente. D'altronde il Mister lo conosco bene... Adesso sono alla prima vera esperienza in queste vesti, dopo l'avventura con Team Ticino e Rapperswil, che hanno scritto la parola fine alla mia carriera da giocatore. Devo riconoscere che questa nuova vita calcistica mi piace. Ripeto, con Sannino avevo già lavorato a Siena nel 2011, quando mi allenava, e ora sto imparando tanto da lui e da questa esperienza che etichetto subito come positiva".
Dove può arrivare questo Paradiso?
"Puo fare bene, innanzitutto perché la società sta lavorando bene nell'allestimento di una rosa importante. Eppoi noi dello staff tecnico ci stiamo impegnando per far rendere al meglio questo gruppo: svogliamo davvero un grande lavoro. Inoltre annoveriamo nelle nostre fila diversi giocatori con voglia di rivalsa e ciò mi convince ancora di più della bontà del progetto: possiamo dire la nostra pure nel torneo di Prima Promotion". 
Dai biancoverdi a Bolzoni, e alla sua significativa carriera, il passo è breve. Facciamo finta di trovarci nella sala cinematografica di "Nuovo Cinema Paradiso" (non a caso abbiamo optato proprio per quella) e riavvogliamo il film della vita calcistica di "Bolzo". La pellicola assume subito dei contorni colorati di nerazzurro.
"L'Inter è stata il sogno. Ricordo ancora figure come Mancini e Mourinho, le presenze in Champions League e i successi nel settore giovanile: con la Primavera interista ho infatti vinto sia il campionato che il prestigioso Torneo di Viareggio".
Poi si scende geograficamente e anche di categoria: dalla Lombardia europea alla Toscana di Serie B.
"Mi accaso al Siena e centro subito la promozione: a guidarci alla vittoria di quel campionato è Antonio Conte. In A, alla mia prima esperienza trovo un tecnico anch'esso neofita per la categoria: si tratta proprio di Sannino".
Dalla città del Palio ti imbarchi poi in direzione Sicilia.
"È così, in effetti indosso per tre stagioni la casacca rosanero del Palermo, con la quale mi aggiudico un altro torneo cadetto: si comincia con Gattuso in panchina, poi gli subentra Beppe Iachini".
Quindi le ossa ti tradiscono e fanno crac.
"Mi fratturo il tendine d'Achille e a Novara, in cadetteria, vivo due anni difficili, costellati appunto dagli infortuni".
Ma poi ti rialzi.
"Rinasco con lo Spezia, mi trasferisco prima a Bari e in seguito a Lecco, prima di approdare in Svizzera, e più precisamente in Ticino, per poi dire addio al calcio giocato oltre Gottardo".