CALCIO
Ammainate le bandiere!
Bonucci è soltanto l'ultimo caso di giocatori che si lasciano male con i club del "cuore"
Pubblicato il 16.07.2023 08:21
di Red.
Dopo dodici anni (inframezzati da un’infelice parentesi al Milan nella stagione 2017/2018) la storia di Leonardo Bonucci alla Juventus si è chiusa in modo brusco con (l’ormai ex) capitano bianconero messo fuori rosa alla vigilia della preparazione estiva. Un finale tutt’altro che romantico per quello che comunque è stato uno dei simboli del glorioso ciclo juventino nello scorso decennio.
Quello accaduto al difensore della nazionale azzurra è un fatto che non è così inusuale, anzi: nel calcio italiano è successo relativamente spesso che capitani (e bandiere) di squadre importanti finissero (con dinamiche diverse) le loro storie, quasi sempre ultra-decennali, in malo modo, magari senza nemmeno avere il calore di un ultimo applauso da parte dei propri tifosi. Il sito onefootball ricorda i cinque casi più eclatanti nella storia recente.
SAMIR HANDANOVIC
L’addio del portiere sloveno con l’Inter è arrivato qualche giorno fa dopo 11 stagioni, di cui 10 da titolare e 4 da capitano. Il classe 1984 aveva perso il posto da titolare a favore di Onana, senza però fare mai grandi polemiche: il rinnovo, pur auspicato, alla fine non è arrivato.
Handanovic è stato salutato dalla società con un comunicato ed un breve video celebrativo: l’estremo difensore ha poi pubblicato un post tu Instagram nel quale non ha nascosto tutta la sua amarezza per l’epilogo della sua esperienza in nerazzurro.
FRANCESCO TOTTI
La leggenda romanista ha appeso le scarpe al chiodo nel 2017; gli emozionanti momenti successivi alla sua ultima partita disputata allo stadio “Olimpico” contro il Genoa sono ancora vivi nella memoria, non solo dei tifosi giallorossi. Il percorso che portò alla fine della sua carriera con la Roma fu però abbastanza traumatico.
Prima i dissapori con Spalletti, che non esitò a difendere gli equilibri tecnici di una squadra nella quale il numero 10 romanista era ormai marginale, che lo portarono alla decisione di ritirarsi; poi a chiodo appeso l’addio definitivo alla Roma dopo appena due anni da dirigente nel giugno 2019: “Questo è un giorno che non avrei mai pensato di vivere. Viste le condizioni è stato però doveroso prendere questa decisione: non ho mai avuto la possibilità operativa di poter lavorare sull’area tecnica con la Roma, anzi. Sono sempre stato un peso per questa società, sia da calciatore che da dirigente mi hanno considerato una figura ingombrante”.
PAOLO MALDINI
L’addio da giocatore di Paolo Maldini, arrivato fisiologicamente dopo una carriera leggendaria durata 25 anni nella sfida tra Milan e Roma, fu rovinato dai fischi provenienti da alcuni tifosi rossoneri presenti in Curva Sud a San Siro: una contestazione figlia di vecchie frizioni evidentemente mai sopite e culminate in un trattamento ingeneroso nei confronti di uno dei simboli più importanti della squadra.
Le strade di Milan e Maldini si ritroveranno solamente a 9 anni di distanza da quel 24 maggio 2009, quando l’ex capitano venne posto a capo dell’area tecnica dalla nuova proprietà rossonera a capo del Fondo Elliott. Maldini sarà l’artefice della rinascita rossonera ma le frizioni con un’altra nuova proprietà, quella rappresentata da Gerry Cardinale, porteranno alla separazione, tutt’altro che serena, avvenuta poche settimane fa.
ALESSANDRO DEL PIERO
Anche la storia tra la Juventus e Alessandro Del Piero durata 18 stagioni ebbe un epilogo decisamente amaro. “Pinturicchio” sperava di chiudere la carriera nella squadra in cui era diventato uno dei giocatori più forti d’Europa: un desiderio che sarebbe rimasto irrealizzato.
A ottobre 2011 l’allora presidente Andrea Agnelli saluta Del Piero durante l’assemblea dei soci, annunciandone di fatto l’addio alla fine della stagione. Un fatto vissuto con delusione dall’allora numero 10 bianconero, che si congederà dai suoi tifosi il 13 maggio 2012 allo “Juventus Stadium” nella sfida vinta 3-1 contro l’Atalanta (nell’anno della vittoria del primo dei nove scudetti consecutivi) tra gli applausi e le lacrime del popolo juventino. Da allora Del Piero, pur mantenendo un legame indissolubile con l’ambiente bianconero non sarebbe più rientrato nei ranghi Juve: le voci di un suo ritorno con il nuovo corso dirigenziale di quest’anno non hanno trovato conferma.
SENAD LULIC
Arrivato in Italia nel 2011, dopo aver giocato nel Bellinzona e nel Grasshoppers, l’esterno di fascia bosniaco ha vestito il biancoceleste per 10 stagioni legando il suo nome alla storica rete che il 26 maggio 2013 consentì alla Lazio di conquistare la Coppa Italia a scapito della Roma in finale allo stadio “Olimpico”.
La sua storia con gli “Aquilotti” si è chiusa il 30 giugno 2021 non senza amarezza, specie da parte dell’allora capitano della Lazio che l’anno dopo, quando ormai si era ritirato dal calcio professionistico, espresse tutto il suo risentimento affermando testualmente di aver ricevuto “Alla fine un bel calcio in c… Neanche un grazie. È questo che mi dà fastidio. Avevo dolori ovunque e ho giocato. Ma la gente lo vede…”. Lulic è stato invitato dalla Lazio in occasione del decennale della finale del 2013 a fine campionato: forse piccolo segnale di distensione tra le parti.