CALCIO
Piace il Bellinzona in salsa svizzero tedesca
Il granata Matteo Tosetti loda il lavoro del nuovo Mister Sandro Chieffo
Pubblicato il 17.07.2023 08:15
di Carlo Scolozzi
È il classico bravo ragazzo e se te lo dice lui ti puoi fidare: a Bellinzona si respira un'aria decisamente nuova. Merito di Mister Sandro Chieffo e dei suoi metodi di lavoro. Il tecnico venuto da Lucerna ha però trovato terreno feritle su cui lavorare. Parole e musica di Matteo Tosetti da Losone, 31 anni e la voglia di spaccare il mondo coi colori granata cuciti metaforicamente con ago e filo sulla propria pelle. Ma sentiamo direttamente dal diretto interessato, scusate il bisticcio di parole, come stanno andando le cose al Comunale e dintorni.
Allora Matteo, come procede la marcia di avvicinamento a Bellinzona-Wil (prima giornata di Challenge League)?
"Direi molto bene, la preparazione va alla grande. Assolutamente meglio della scorsa stagione, perché siamo ripartiti con un'ottima base e l'innesto dei giovani ha portato entusiasmo. È un Bellinzona più tosto rispetto al recente passato. Ma domenica comincia il campionato e solo allora vedremo e capiremo se i buoni propositi di queste settimane si concretizzeranno in un risultato positivo".
La gara coi sangallesi del 23 luglio sarà già un banco di prova così esauriente?
"Non esageriamo ora, Il primo impegno di un campionato va sempre preso con le pinze. Va insomma valutato diversamente dalle successive giornate. Ma una cosa è certa: bisognerà metterci subito voglia e spirito di sacrificio, quelle sono infatti due carattertistiche che non devono mancare mai. Vedremo se sapremo partire col piede giusto, che naturalmente è quello che vogliamo".
Che via ha portato il nuovo tecnico Sandro Chieffo?
"Sicuramente una mentalità nuova e nuovi metodi di allenamento. Trovandosi per le mani un gruppo consolidato, per lui è stato più facile".
Nello specifico che novità ha introdotto il Mister?
"Un modo di pensare calcio svizzero tedesco. Ci chiede di andare oltre i limiti, vuole che sul rettangolo verde pratichiamo un gioco offensivo. Non dobbiamo tirarci indietro, il nostro compito è aggredire e non subire. Questo sarà anche un ottimo viatico per riportare la gente allo stadio".
Uno sguardo alle spalle, adesso: per fortuna avete ampiamente archiviato la scorsa stagione.
"Già, in effetti è così. Nell'ultimo campionato ci è mancata innanzitutto la stabilità. Senza quella non abbiamo potuto costruire qualcosa di solido in campo. Aggiungo che i troppi cambi in panchina, con l'avvicendarsi di diversi allenatori, non ha aiutato. Diciamolo, su: eravamo allo sbando, la salvezza era il traguardo minimo che potevamo raggiungere e a un certo momento non era scontata neppure quella...".