CALCIO: DOPO LA VITTORIA CON IL BASILEA SI PENSA GIÀ AL FUTURO
Aveva ragione il presidente Renzetti
Il Lugano aveva bisogno di un piano B che adesso è diventata la vera arma in più
Pubblicato il 21.03.2021 09:16
di Luca Sciarini
Aveva ragione Renzetti. Ancora, verrebbe da dire.
Questo Lugano aveva bisogno di un piano B. Il presidente se n’era accorto prima di Natale quando aveva intuito il calo della sua squadra, sorretta in quel momento soltanto da una classifica lusinghiera.
Renzetti aveva capito però che non sarebbe durata, che senza un cambio di mentalità la situazione sarebbe potuta sfuggire di mano.
Prima della partita di Vaduz qualcosa dev’essere scattato nella testa di Jacobacci: l’allenatore sapeva che la sua avventura a Lugano era ormai appesa a un filo e che soltanto stravolgendo le carte avrebbe potuto avere qualche chance di restare in sella anche la prossima stagione.
È in quel preciso momento che la stagione del Lugano è cambiata e forse, chissà, anche il suo futuro da allenatore.
La sua squadra è tornata a vincere ma soprattutto a convincere.
Alzi la mano chi si ricorda un secondo tempo come quello di ieri sera contro il Basilea.
Dov’è finito il Lugano che non era in grado di giocare bene, tecnicamente limitato e che poteva schierarsi soltanto con un modulo difensivo?
Ieri sera, nonostante l’errore di Baumann che sarebbe potuto costare caro, la squadra ha reagito con veemenza, come se in cuor suo sapesse che quella partita si poteva ribaltare.
Ci si aspettava forse le tre punte già ad inizio partita: il mister ha deciso di cominciare invece in maniera più cauta. Lo imponeva il rispetto per il blasone del Basilea, apparso alla fine l’ombra della gloriosa squadra che fu.
Aiutato probabilmente anche dall’infortunio di Kecskes, nella ripresa Jacobacci ha rimesso in campo il Lugano offensivo, il famoso piano B di Renzetti.
Bottani stratosferico per novanta minuti (ma non era uno che per motivi fisici non dovrebbe farcela?), Lovric tornato imperiale e là davanti sia Ardaiz che Abubakar, con le loro doti e i loro limiti, sempre pungenti e fastidiosi.
È stato un bel Lugano, non c’è che dire.
Con la salvezza in tasca ora si può guardare più in alto. Certo, la Conference League rischia di non scaldare i né i cuori né il portafoglio della società, tanto che Renzetti ha anticipato di voler iniziare una piccola rivoluzione già in questo finale di stagione.
Con l’inserimento di Lungoyi, Guidotti, Muci, Hajrizi (nuovo acquisto dal Chiasso confermato ieri sera dal presidente) e alcuni colpi che si stanno completando oltre Gottardo, l’anno prossimo sarà un Lugano più giovane.
Una scelta ovviamente finanziaria, che se da una parte riveste un certo rischio dall’altra non può non affascinare.
Sempre che nelle prossime settimane non ci siano delle novità sul fronte societario.