HOCKEY: PAROLA ALL'EX BIANCONERO WALDO VALNEGRI
"Io terrei Pelletier: nessun traguardo è precluso a questa squadra"
Parla l'ex giocatore del Lugano degli anni 80 che ha tanta fiducia nella sua ex squadra
Pubblicato il 22.03.2021 09:58
di Luca Sciarini
Cinque punti conquistati a Berna nel weekend appena trascorso, il Lugano non si ferma più.
Nemmeno il secondo posto sembra più irraggiungibile.
La squadra di Pelletier è una macchina che funziona quasi alla perfezione: segna con buona continuità e subisce poco.
Waldo Valnegri, ex giocatore dei bianconeri negli anni 80 (conquistò la promozione in serie A) è entusiasta della squadra.
“Mi piace tantissimo vedere il Lugano e non soltanto per i risultati che sta ottenendo ultimamente. È una squadra che gioca un bell’hockey, veloce e diretto. Sono bravi ad uscire dalla zona difensiva e offensivamente hanno diverse alternative. Credo che ci siano molti meriti di Pelletier”.
Le piace Pelletier?
“Sì molto, è un allenatore che riesce sempre a reinventarsi, che tira fuori spesso dal cilindro delle soluzioni interessanti e sa valorizzare i giocatori che ha a disposizione, tirando fuori il meglio da ognuno di loro. Basta vedere cos’ha fatto con Zangger, Herburger o Antonietti, che adesso sono diventati importanti per questa squadra”.
Sono cresciuti anche gli stranieri, vero?
“Assolutamente. Boedker, che mi pare assomigli molto a Bozon, è un giocatore bello da vedere ma anche molto efficace, con un polsino che sorprende i portieri. Arcobello è un fuoriclasse che fa giocate impensabili mentre Heed è un bel peperino, uno che non cala mai a livello di tensione”.
E se dovesse arrivare Mc Sorley al posto di Pelletier?
“Mi spiacerebbe parecchio, sarebbe peccato buttare via tutto il lavoro che è stato svolto quest’anno. Il Lugano adesso è un giochino che funziona e Mc Sorley, per il suo modo di giocare e per il suo carattere molto accentratore, rivoluzionerebbe tutto. Anche il suo tipo di gioco mi sembra un po’ superato”.
Questo Lugano dove può arrivare?
“Nessun traguardo è precluso, nemmeno la finale o addirittura il titolo. Non dobbiamo avere paura di nessuno. Fisicamente i ragazzi stanno bene e si vede che si divertono a giocare assieme. Merito appunto di Pelletier che li tratta tutti allo stesso modo e ha saputo creare un bel gruppo”.