CALCIO
Culo basso e palla in mezzo
Prima regola per la costruzione dal basso, che va bene per le piramidi d’Egitto ma meno per il fotbal
Pubblicato il 22.03.2021 10:49
di Giorgio Genetelli
Si raccomanda di abbassare il culo e passarla in mezzo, prima regola per la costruzione dal basso, che va bene per le piramidi d’Egitto ma meno per il fotbal. Ma ormai il verbo è questo, scintillante, dopo lunghi decenni passati a insegnare ai bambini di tutto il mondo di non passarla mai in mezzo, piuttosto trombarla nei campi adiacenti (nel senso della palla, sia chiaro). Ieri a Lucerna si è visto Martin Frydek (in maglia blu, occhio) tentennare dopo aver avuto a disposizione tutte le modalità del buon terzino per liberarsi dell’oggetto sferico e arroventato. Invece ha cercato una specie di copula con Tosetti in blanda pressione fino al momento clou: traversone al centro della propria area, nello stesso istante in cui il portiere Müller gli si avvicinava per farsela dare, la palla, con il compagno Knezevic che presidiava senza sapere. Grgic del Sion, fischiettando forse Il triangolo no, l’ha sbattuta nella porta aperta che il povero portiere provava a richiudere con una corsa disperata. Insomma, Fridek sarà anche ceco, ma non è che ci veda benissimo. E uno.
Direte: okay, ma perché abbassare il culo? Beh, guardate Arthur della Giuve (altra tonalità di blu, a questo punto due indizi fanno una prova), brasiliano e in linea teorica dotato di tutto l’armamentario. Fa la stessa cosa dell’oscuro Frydek, ma con movenze da piedi nudi in spiaggia, a baricentro flesso per scavare il pallone: culo basso e palla al centro (secondo noi farà scuola), verso l’avversario Gaich, uno di quegli argentini che si divertono a far disperare i brasiliani, visto che a farsi gabbare ci si mette anche Danilo. E pam! In gol. E due.
Poi, dopo, gli allenatori che la scaricano, loro sì, in tribuna, diranno che è stata una cattiva interpretazione delle loro idee, tra le quali non è più annoverata quella basilare: palla fuori e (ma è un optional) culo alto.
Ovazione! Direbbe Freak Antoni.