Succede tutto e non succede
niente. Accade per esempio che i granata questa mattina si sono caricati di
palloni e di effetti personali per andare ad allenarsi. Dove? A Giubiasco sul
campo dell’USG messo gentilmente a disposizione della compagine di Challenge
League. Succede che anche il campo B del Comunale (in sintetico) non è a
disposizione di staff e giocatori. Sabato e domenica stadio e ‘annessi’ non
sono agibili ai professionisti del pallone in quanto sono in programma, appunto
al Comunale, gli Assoluti svizzeri di atletica. Avvenimento di grossa portata
non solo per la Capitale, per tutto il Ticino sportivo: gli ultimi campionati
svizzeri erano sbarcati al Sud delle Alpi 13 anni fa.
Anche la partita di campionato ha però la sua importanza. I granata, sono impegnati, per buona fortuna, in trasferta. A Baden se la devono vedere con la neopromossa in Challenge League che due anni fa era salita in Promotion League battendo il meritevole Paradiso. I ragazzi di Chieffo devono mettere fieno in cascina, è molto importante che cancellino lo zero alla ‘voce’ punti in classifica. Dispiace naturalmente per il contrattempo del terreno da gioco tanto più che quello dell’Esp è in sintetico, ma va da sé che staff e giocatori l’hanno presa con filosofia. D’altra parte alla squadra un simile contrattempo era già successo per quell’amichevole programmata dapprima in casa ma poi giocatasi a Glattbrugg. Una cosa incredibile, Pablo Bentancur in quell’occasione non riuscì a trovare ospitalità nemmeno nei dintorni!
Succede proprio di tutto a questo Bellinzona che sta comunque raccogliendo nuove simpatie e sembra avere riacceso un bel tifo sugli spalti. E che ha anche ritrovato la sua “bandiera”: Dragan Mihajlovic è finalmente tornato ad allenarsi con i compagni. Questa è veramente una bella notizia. Gli abbiamo parlato al termine di un allenamento, con l’ok di Sandro Chieffo che è stato il primo a rallegrarsi di questo “ritorno al futuro” di Dragan.
Un Dragan che non ha motivo di dire ai tifosi “scusate il ritardo”…
“La società mi aveva comunicato che ci sarebbero stati dei cambiamenti di programma in riferimento alle aspettative di quest’anno”.
Ovvero?
“Che sarebbe stata allestita una squadra giovane e che il budget sarebbe stato revisionato”.
In pratica?
“Che non avrei iniziato con la squadra ed ero libero di cercarmene una”.
Come l’hai presa?
“Da professionista, nel senso che mi sono allenato e ho fatto le cose a modo mio, cercando di fare il meglio per me stesso e anche della squadra”.
Sei considerato la ‘bandiera’ granata…
Sorride. “Beh, ho fatto cento e passa partite… ultimamente non ne ho visti tanti di giocatori restare così tanto, avevo lasciato il Bellinzona quando eravamo retrocessi in B”.
Adesso c’è un ‘altro’ Bellinzona, sono tutti compagni nuovi:
“Sì, sono ragazzi molto giovani che hanno voglia di mettersi in mostra. C’è anche un mister in carriera che sa quello che sta facendo. C’è insomma una buona base per ripartire bene, manca forse ancora qualcosa a livello di organico, sappiamo però che la società ci sta lavorando”.
In allenamento hai notato differenze tra un mister e l’altro?
“I mister dell’anno scorso hanno cercato di dare tutti il massimo, per una questione o l’altra non ci sono riusciti. Ma anche i giocatori dovevano mettersi in ballo di più, non li abbiamo aiutati. Da giocatore rincresce sempre quando un allenatore lascia, vuol dire che anche noi non gli abbiamo dato una mano. Quindi non è sicuramente solo colpa degli allenatori, assolutamente no”.
Chieffo ha cambiato lo spirito della squadra:
“Sì, ha dalla sua una grande positività e molta intensità. C’è per davvero un bell’ambiente di lavoro con Chieffo. Sono molto contento di lavorare con lui”.
Subentra sempre un po’ di amarezza quando si parte con il piede sbagliato:
“Non è il massimo, è vero, però come ho appena detto siamo una squadra tanto giovane. C’è bisogno di un po’ di esperienza, quando arriverà miglioreranno sicuramente qualità e risultati”.
Domani vi attende il Baden:
“Sarà una partita abbastanza tosta, il loro è un campo difficile, il sintetico non ci ha mai fatto giocare grandissime partite. Mi ricordo che su quello di Neuchâtel abbiamo sempre fatto fatica. Domenica speriamo di ribaltare questa difficoltà, vogliamo fare risultato”.
Anche la partita di campionato ha però la sua importanza. I granata, sono impegnati, per buona fortuna, in trasferta. A Baden se la devono vedere con la neopromossa in Challenge League che due anni fa era salita in Promotion League battendo il meritevole Paradiso. I ragazzi di Chieffo devono mettere fieno in cascina, è molto importante che cancellino lo zero alla ‘voce’ punti in classifica. Dispiace naturalmente per il contrattempo del terreno da gioco tanto più che quello dell’Esp è in sintetico, ma va da sé che staff e giocatori l’hanno presa con filosofia. D’altra parte alla squadra un simile contrattempo era già successo per quell’amichevole programmata dapprima in casa ma poi giocatasi a Glattbrugg. Una cosa incredibile, Pablo Bentancur in quell’occasione non riuscì a trovare ospitalità nemmeno nei dintorni!
Succede proprio di tutto a questo Bellinzona che sta comunque raccogliendo nuove simpatie e sembra avere riacceso un bel tifo sugli spalti. E che ha anche ritrovato la sua “bandiera”: Dragan Mihajlovic è finalmente tornato ad allenarsi con i compagni. Questa è veramente una bella notizia. Gli abbiamo parlato al termine di un allenamento, con l’ok di Sandro Chieffo che è stato il primo a rallegrarsi di questo “ritorno al futuro” di Dragan.
Un Dragan che non ha motivo di dire ai tifosi “scusate il ritardo”…
“La società mi aveva comunicato che ci sarebbero stati dei cambiamenti di programma in riferimento alle aspettative di quest’anno”.
Ovvero?
“Che sarebbe stata allestita una squadra giovane e che il budget sarebbe stato revisionato”.
In pratica?
“Che non avrei iniziato con la squadra ed ero libero di cercarmene una”.
Come l’hai presa?
“Da professionista, nel senso che mi sono allenato e ho fatto le cose a modo mio, cercando di fare il meglio per me stesso e anche della squadra”.
Sei considerato la ‘bandiera’ granata…
Sorride. “Beh, ho fatto cento e passa partite… ultimamente non ne ho visti tanti di giocatori restare così tanto, avevo lasciato il Bellinzona quando eravamo retrocessi in B”.
Adesso c’è un ‘altro’ Bellinzona, sono tutti compagni nuovi:
“Sì, sono ragazzi molto giovani che hanno voglia di mettersi in mostra. C’è anche un mister in carriera che sa quello che sta facendo. C’è insomma una buona base per ripartire bene, manca forse ancora qualcosa a livello di organico, sappiamo però che la società ci sta lavorando”.
In allenamento hai notato differenze tra un mister e l’altro?
“I mister dell’anno scorso hanno cercato di dare tutti il massimo, per una questione o l’altra non ci sono riusciti. Ma anche i giocatori dovevano mettersi in ballo di più, non li abbiamo aiutati. Da giocatore rincresce sempre quando un allenatore lascia, vuol dire che anche noi non gli abbiamo dato una mano. Quindi non è sicuramente solo colpa degli allenatori, assolutamente no”.
Chieffo ha cambiato lo spirito della squadra:
“Sì, ha dalla sua una grande positività e molta intensità. C’è per davvero un bell’ambiente di lavoro con Chieffo. Sono molto contento di lavorare con lui”.
Subentra sempre un po’ di amarezza quando si parte con il piede sbagliato:
“Non è il massimo, è vero, però come ho appena detto siamo una squadra tanto giovane. C’è bisogno di un po’ di esperienza, quando arriverà miglioreranno sicuramente qualità e risultati”.
Domani vi attende il Baden:
“Sarà una partita abbastanza tosta, il loro è un campo difficile, il sintetico non ci ha mai fatto giocare grandissime partite. Mi ricordo che su quello di Neuchâtel abbiamo sempre fatto fatica. Domenica speriamo di ribaltare questa difficoltà, vogliamo fare risultato”.