CALCIO
Attenti all'argenteria di famiglia
Croci-Torti si gode la vittoria ma è conscio che il mercato è sempre aperto...
Pubblicato il 30.07.2023 07:41
di Silvano Pulga
A fine partita, in sala stampa, il collega Patrick Della Valle di Teleticino ha fatto notare al Crus che, in occasione del gol partita, nell’esultare ha messo un dito davanti alle labbra, come per zittire qualcuno. Il tecnico di Vacallo ha abbozzato, e ha detto che il gesto era rivolto a se stesso, per avere esagerato troppo nell’autocritica alle proprie scelte d’inizio gara. Qualcuno, in sala stampa, ha sorriso a queste parole. Noi ci limitiamo a dire che, dal momento che l’interpretazione autentica delle proprie azioni spetta a chi le ha fatte, l’accettiamo, come giusto che sia, al netto del racconto di un tardo pomeriggio che ha regalato la posta piena ai sottocenerini, anche se con qualche affanno. 
In realtà, la differenza tra due squadre che hanno ben giocato una gara combattuta (8 i cartellini gialli sventolati da Wolfensberger) l’ha fatta la tecnica individuale. Il Lugano non ha infatti luccicato (e ci può stare, a fine luglio), ma l’ha fatto l’argenteria di famiglia. La coppia Amoura/Celar, infatti, ha servito agli ospiti il tradizionale piatto della casa: fuga sulla fascia destra dell’algerino, sfera messa al centro da fondo campo, tocco sottomisura dello sloveno a rubare il tempo al portiere avversario, pallone nel sacco. Peter Zeidler la sua argenteria, che risponde al nome di Chadrac Akolo, l’aveva messa in campo qualche minuto prima: ma non ha brillato abbastanza. Comunque, la stagione è ancora lunga. 
Dicevamo del Lugano, partito fortissimo (autorete di Schmidt dopo una manciata di minuti, annullata dal VAR per un fuorigioco netto) ma presto in difficoltà sulla propria fascia destra, con un Espinoza in grande affanno sia nella fase di contenimento che in quella di supporto alle trame offensive. All’ennesima incursione degli svizzeri orientali, ci è sembrato di sentire qualche “Sveglia!” arrivare dalle tribune; può darsi però che in campo, complici la distanza, i rumori e l’andrenalina, le grida di disappunto non siano state colte. 
Quello che invece è certo è che Croci Torti, a fine primo tempo, ha tolto il giocatore ecuadoregno, ieri in evidente confusione, sostituendolo con Amoura (nella foto Zocchetti), dando nel contempo spazio a Mattia Bottani, al posto di un Grgic ieri poco brillante, per via di un problema fisico, come rivelatoci a fine gara. Ma non solo: il Crus ha disposto i suoi a quattro dietro e, soprattutto, ha lasciato Celar da solo davanti, libero di spaziare su tutto il fronte offensivo. La fantasia dell’algerino e del Figlio della città hanno poi fatto il resto. Il San Gallo ci ha provato, naturalmente: ma, come in altre occasioni, agli uomini di Zeidler è mancata la precisione e la letalità nei sedici metri avversari. E così il Lugano, dopo la sfida serale tra Servette e Zurigo, chiusasi sul pari, si trova solo in testa alla graduatoria, in attesa ovviamente delle sfide della domenica. Poca o tanta roba, questi sono i fatti. Sabato, al Letzigrund, sarà un’altra partita vera: ma non è un mistero che la compagine ticinese preferisca giocare con chi cerca di vincere, e non contro  squadre chiuse che rompono anziché costruire. 
Il futuro? Siamo a luglio, con un mese di mercato davanti. L’argenteria di famiglia è in vetrina; non si faranno sconti ma tutti, Crus in testa, sanno che con il passare del tempo i pezzi diventano più preziosi per le squadre dei campionati di punta. Queste, dopo aver visto i giocatori già affermati piazzarsi, potrebbero valutare con interesse elementi che si stanno mettendo in luce in tornei periferici ma che, da sempre, hanno saputo sfornare atleti i quali, piazzati in tornei di livello tecnico più elevato, hanno poi mantenuto le promesse. Tutti nell’ambiente ne sono consapevoli; di conseguenza, bisognerà aspettare settembre per decifrare meglio l’avvenire, fermo restando che sarà anche importante recuperare gli infortunati (ultimo Aliseda, fermato da una piccola operazione chirurgica). Per ora, buoni i tre punti incassati, contro un’avversaria diretta nella corsa per i primi sei posti in classifica. L’argenteria, sabato a Zurigo, sarà ancora disponibile per essere messa sulla tavola; e, come ha detto il Crus a fine partita, è la cosa che conta, in questo momento.