IL BIANCO E IL NERO
Per intanto va benissimo così...
Amoura di un'altra categoria, Espinoza in chiaro affanno
Pubblicato il 30.07.2023 08:42
di L.S.
Una vittoria complicata, dopo un primo tempo sofferto e una ripresa decisamente più positiva, che verrà ricordata per lo spunto irresistibile di Amoura e il gol di Celar.
Vediamo il bianco e il nero di questa prima partita nel “nuovo” Cornaredo.
IL BIANCO
Ha sofferto, come non capitava da tempo, ma alla fine ha vinto.
Basterebbe questo per far capire la forza di questo Lugano, sia a livello tecnico che mentale. Dopo un primo tempo in completa apnea, con una fascia destra latitante, all’insegna di un Espinoza che ha girovagato senza costrutto, la ripresa è stata molto diversa, con una squadra più in controllo e con un cambio di modulo che ha portato grandi benefici.
Amoura si è confermato un uomo che può fare sempre la differenza, mentre dietro, Hajrizi è stato ancora una volta il migliore della difesa.
Saipi, sebbene non sempre perfetto nel primo tempo, non ha subìto gol in queste due prime partite e Celar (nella foto Zocchetti, esulta dopo il gol), con due tiri, ha segnato due reti.
Non sarà al massimo della forma, ma in area di rigore lo sloveno è sempre implacabile.
Insomma, non sarà ancora un grande Lugano, ma intanto due partite e due vittorie. Per ora va bene così.
IL NERO
Dopo la “facile” vittoria di Losanna, dove il bianco aveva prevalso, ieri è stato il nero a farla da padrone.
A partire da Grgic che non è riuscito a regalare quelle geometrie di tre giorni prima, ma non sempre per colpa sua. L’impressione è che le due puntee volute dal Crus, un’anomalìa del Lugano di questi ultimi due anni, abbia reso il gioco bianconero meno fluido. Sia Steffen che Celar non hanno mai veramente trovato la posizione, ingolfando spesso le giocate dei centrocampisti.
Di Espinoza, in giornata no, soprattutto in chiave difensiva, è già stato detto e scritto. Arigoni ha sofferto l’indisciplina dell’ecuadoriano e soprattutto nel primo tempo è andato in affanno, migliorando sensibilmente nella ripresa.
Steffen in giornata completamente no, non ha azzeccato una giocata, mentre Hajdari non è ancora quello della passata stagione.
A giustificare la prestazione dei bianconeri c’è stata indubbiamente la partita di mercoledì, ma la sensazione è che al di là di una comprensibile stanchezza, il Lugano non abbia saputo interpretare le prevedibili insidie che una squadra fresca e pimpante, che si conosce a menadito come il San Gallo, avrebbe potuto riservare.
Una partita che dovrà servire da lezione, perché la stanchezza, sia fisica che mentale, sarà un refrain che si riproporrà quando inizieranno le sfide europee.