CALCIO
Ascona, la meglio gioventù
Mister Gabriele Censi presenta il suo manipolo di ragazzi terribili
Pubblicato il 31.07.2023 11:54
di Carlo Scolozzi
C'è un profumo rossonero che ammanta le questioni asconesi, per la gioia del nostro Direttore. Già, perché in casa biancoblù hanno attuato una rivoluzione alla... Cardinale e hanno ingaggiato un Mister che, con le debite proporzioni, è un piccolo Sacchi. Vi ricordate del buon Arrigo? È quello secondo il quale una vittoria senza merito non è tale, un esteta, uno che alla bellezza nel calcio ha dedicato una vita. È anche colui che dopo uno scialbo successo per 2-0 a Pescara rimbrottò bonariamente il suo amministratore delegato Adriano Galliani che osò confortarlo così: "Arrigo, una volta si può anche vincere giocando male!". Guai a fare certi discorsi col profeta di Fusignano! Al buon Gabriele Censi (scusaci Gabri, sappiamo che non ami i paragoni) auguriamo anche solo un decimo dei successi sacchiani. E ora lasciamo al tecnico dell'Ascona la parola per descrivere il suo manipolo di ragazzi terribili.
Come mai la scelta di sedere sulla panchina biancoblù?
"Si è subito rivelata un'offerta interessante, innanzitutto perché mi permette di mantenere la categoria (quella Seconda Elite dove allenava la scorsa stagione il Gambarogno/Contone). Inoltre quella asconese è una piazza che conosco bene, essendo io del Locarnese. So che dispone di determinate strutture e rappresenta un posto dove si può lavorare in un certo modo. Insomma, Ascona è una soluzione vincente".
Hai molti estimatori in biancoblù, il direttore sportivo Pero Nedoklan in testa.
"Il club vuole costruire un ambiente sano, con gente del luogo e con una carta d'identità bassa. Hanno visto quel che ho fatto al Gambarogno/Contone, in una situazione simile, e si sono convinti".
Ti attende un duro lavoro.
"Sono andati via quasi tutti i veterani ed è stato compiuto un grande restyling. Si può lavorare bene anche con i giovani, ci mancherebbe, ma ci vorrà tempo. Ad eccezione di Tirelli, infatti, tutti i nuovi acquisti sono alla prima esperienza nella categoria. Le novità, in casa nostra, sono davvero tante".
Durante la preparazione stai però intravvedendo la corretta attitudine.
"La strada intrapresa mi sembra in effetti quella giusta. C'è grande entusiasmo sia da parte dei pochi che sono rimasti, sia da parte dei nuovi arrivati. Stiamo remando tutti nella stessa direzione e, a medio termine, sono ottimista".
Utili, in questo momento, sono le amichevoli.
"Mi servono per conoscere le caratteristiche dei ragazzi e capire in che posizione utilizzarli. Oltre a rendermi conto su cosa dover lavorare maggiormente. Ad esempio la ricerca del giusto equilibrio e alla conoscenza reciproca in campo. Non dimentichiamo che siamo cambiati per ben 8/11. Per cementare il gruppo svolgiamo pure attività extra calcistiche".
Spiegaci in poche parole il tuo modo di vedere calcio.
"A me piace tanto il possesso palla. Lo reputo importantissimo e ha un ruolo di primo piano in tutti i miei allenamenti. Lo amavo già da giocatore. Voglio dominare il gioco, ma attenzione: dico no a un tiki taka fine a se stesso. Oltre alla bellezza, quindi, ci vuole la concretezza". 
Il vostro obiettivo?
"Salvarsi il prima possibile, anche perché in questa stagione saranno quattro le retrocesse. Tutti gli avversari sono attrezzati, in particolar modo le altre tre ticinesi che sono favorite per la vittoria del campionato. Hanno investito molto, in linea con le proprie ambizioni. Per noi sarà invece un torneo di sofferenza, ma terremo testa a tutti, compresi Locarno, Collina d'Oro e Gambarogno/Contone. Se dovesse essere possibile vorremmo poi migliorare l'ultimo ottavo posto".
Cominciate col botto, il prossimo 19 agosto alle 18.
"Affrontiamo in casa nostra il Collina D'Oro. Non solo, la seconda giornata ci recheremo al Lido per vedercela col Locarno. Però è meglio iniziare contro le corazzate, dai. Almeno i miei ragazzi capiranno subito qual è il livello del girone. Cercheremo comunque di fare i immediatamente punti che ci servono".
Già preparata la gabbia per rinchiudere metaforicamente Patrick Rossini nei primi 90' della stagione?
"Pippo lo conosco bene, abbiamo disputato insieme una Regions' Cup una ventina d'anni fa, quando eravamo entrambi giovanissimi. Lui è un attaccante fuori categoria, ma io dovrò trovare il modo di fermare l'intera corazzata avversaria. Cercheremo comunque di giocarcela. Ricordo inoltre a tutti che la scorsa stagione abbiamo fermato per due volte sullo 0-0 il Mendrisio, che ha stravinto il torneo...".
Chiusura sul Gambarogno/Contone, la tua ultima esperienza, interrotta a un mese dalla fine dello scorso campionato con le dimissioni.
"Diciamo che sono stato sfortunato, nel senso che io arrivavo col massimo dell'entusiasmo e ho trovato invece un ambiente scarico. Ho vissuto insomma una parentesi transitoria del club. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. È stata un'occasione per crescere come Mister. Grazie alla mia vecchia società ho potuto allenare in Seconda Interregionale e far crescere quei giovani che in questa stagione saranno protagonisti".