Gruppo unito, compattezza nello
spogliatoio e sul ghiaccio. Questo Lugano piace tanto e merito di ciò
è soprattutto di Serge Pelletier. Il tecnico, inutile ripeterlo, conosce a perfezione l’hockey svizzero e sa preparare le partite
come pochi. Il merito dell’allenatore è anche quello di aver
cementato il gruppo e scelto i blocchi dando loro fiducia,
mettendoli nella condizione di giocare insieme pur cambiando ruolo
anche ogni partita. Il focus è talmente concentrato sulla qualifica
play-off che dopo 8 vittorie di fila e quattro sconfitte nelle ultime
cinque partite sono arrivate tre vittorie contro Berna e due nel
derby. Ora l’ostacolo si chiama Zurigo sempre in trasferta. Una di
quelle partite che vale doppio. Il Lugano si è trovato dal settimo
posto alla possibilità addirittura di chiudere al secondo. Ma il
cammino è lungo, ancora nove partite ci separano dalla fine della
regular season. Tutto può succedere ed è per questo che Pelletier
predica calma e sangue freddo. Con la sua esperienza sa che non si
può abbassare la guardia e il roster dovrà lottare duramente fino
all’ultimo secondo. Nessuno ti regala più niente per cui bisognerà
mantenere quella compattezza di squadra che ha permesso finora di
disputare un campionato indubbiamente positivo.
In porta torna Schelegel, mentre i
quattro stranieri in gran spolvero cercheranno di fare nuovamente la
differenza con l’aiuto di tutti gli altri. Primo fra tutti di due
svizzeri che veleggiano a quota 17 reti. Uno il numero 17 Luca Fazzini è
ormai un elemento di sicuro affidamento che potrà solo migliorarsi
in futuro. Lui assomiglia al rimpianto Peter Jaks: tiro potente e
preciso, polsino micidiale, fiuto del gol innato e voglia di
emergere, esattamente come l’indimenticato Peterone.
A quota 17 anche un altro attaccante di
razza Dario Bürgler che quest’anno è tornato ad essere incisivo,
dinamico e scorer come ai bei tempi. In estate la società non era
contenta di quanto fatto da Bürgler lo scorso anno. Ma come ogni
bella storia, dopo il temporale ecco il sereno con Dario che si
illumina e mette tutti in riga. Ora in scadenza di contratto siamo
certi che il direttore sportivo Hnat Domenichelli abbia già pronto
un nuovo rinnovo di un anno con opzione per una seconda stagione. Ne
siamo convinti poiché uno che sa segnare come ha fatto in questa
stagione non è facile da trovare sul mercato. Inoltre la sua
esperienza, il suo perfetto integramento nello spogliatoio e nella
vita della società dove tra l’altro e non è sempre così, si
destreggia con un perfetto italiano, portano il giocatore a dire:
“Dipendesse solo da me e dalla mia famiglia non avrei dubbi a
rimanere ancora a Lugano. Alla mia età non è facile ad un mese
dalla fine non sapere se rimani o meno. Ma lo sport va così e quindi
mi faccio sempre trovare pronto a dare il massimo.”
Ecco perché sono convinto che Dario
Bürgler potrà avere ancora un futuro a Lugano. Se continuerà così
fino all’ultimo secondo della stagione il contratto non potrà non
arrivare. Stesso discorso per il Faz in prospettiva futura. Il
giovane momo natio di Arzo può essere con Bertaggia l’emblema
dello zoccolo duro ticinese del futuro. Uno dei due potrà anche diventare
capitan futuro, visto che in questa stagione hanno assaporato la C
sul petto diverse volte e che ultimamente la stessa è stata
indossata più volte da Roman Löffel, un altro che nella prossima
stagione dovrà ridiscutere il suo contratto con il DS italo
canadese.
In conclusione non possiamo dimenticare
le 13 reti e i 14 assist di Tim Heed che come difensore è il
secondo miglior marcatore della Lega. Non male e una chiara
opportunità per la società di aver finalmente trovato il
play-difensivo alla Nummelin. A differenza del finlandese segna meno
ma difende di più. E nell’hockey moderno questo piace molto agli
allenatori. Insomma se il Lugano continuerà così sulla via
tracciata in questo 2021 potrebbe già aver schiarito le idee al DS e
alla società sul quartetto di stranieri da puntare per il futuro,
così come su un trio di attaccanti (Fazzini – Bürgler-Bertaggia)
tutto svizzero che ha totalizzato insieme ben 44 reti e 37
assist…. E sulla sicurezza in panchina di avere Serge Pelletier che
a questo punto anche il più scettico tifoso bianconero dovrebbe
essersi convinto che non si tratta di un ripiego ma di un asset
rilevante. Intanto la società grazie alla generosità dei propri
abbonati si vede regalare dagli stessi tifosi oltre un milione di
franchi avendo rinunciato al rimborso dell’abbonamento. Di questi
tempi non c’è che dire. Un gesto d’amore notevole.