OFFSIDE
Quello strano nervosismo dopo una sconfitta...
Bottani, Sabbatini e Croci-Torti fanno capire che la situazione andrà raddrizzata al più presto
Pubblicato il 08.08.2023 10:09
di L.S.
C’è uno strano nervosismo attorno alla sconfitta del Lugano a Zurigo.
È vero, perdere 3 a 0 non è mai piacevole, soprattutto quando si pensava (forse sbagliando) di aver già risolto gran parte dei problemi di inizio stagione dopo le prime due vittorie.
Il Lugano è invece caduto rovinosamente (almeno nel punteggio), al termine di una partita non brillantissima, ma che avrebbe potuto, senza quegli errori macroscopici, magari anche pareggiare. E non avrebbe rubato nulla, visto che nemmeno lo Zurigo è sembrato quello dei giorni migliori.
Difficile però capire le dichiarazioni post-partita dei bianconeri. A che scopo farle e soprattutto, che male nascondono?
Bottani che parla di “partita preparata male e giocata peggio”, puntando vagamente il dito sulla squadra e indirettamente (ma nemmeno troppo) sull’allenatore. Non forse la migliore idea, visto che il tecnico lo aveva sempre difeso anche nei momenti meno brillanti.
Sabbatini conferma ieri sera a Fuorigico che “l’allenamento del sabato è stato fatto male” e ammette, seppur a denti stretti, che qualche compagno possa avere dei pensieri (di mercato) nella testa. Umano sì, ma non più accettabile a questi livelli. Soprattutto se si ambisce a fare un ulteriore salto nella propria carriera.
E poi c’è Mattia Croci-Torti, che ammette di aver parlato a fine partita alla squadra come non aveva mai fatto nei due anni precedenti e promette di “essere più cattivo in settimana”. Insomma, crus dixit, i campanelli d’allarme vanno ascoltati.
Giusto, giustissimo, ma alla prima sconfitta la reazione dell’ambiente bianconero è sembrato esagerato. Possibile che non si possa gestire una partita andata male in un altro modo?
Insomma, quell’isola che sembrava felice, in cui si sono vissute due bellissime stagioni, ha fatto emergere delle crepe insospettabili, che rischiano di minare la stabilità di un gruppo che fin qui era sempre sembrato compatto. E che i risultati, d’altronde, avevano largamente premiato.
È vero che il mercato, che in Svizzera chiuderà il 7 settembre, è lunghissimo ed estenuante, ed è anche vero che ogni stagione regala all’inizio una bella dose di incertezza, ma adesso bisognerà ritrovare al più presto quella calma e quella tranquillità che in questo momento sembrano mancare. Altrimenti gli errori visti sabato non resteranno gli unici.