Non
si fermerà. È una strategia che ha uno scopo preciso. La promessa è
quella di continuare a spendere, la minaccia riguarda tutti i
campionati europei, Premier esclusa, gli inglesi hanno forza e
potenzialità per resistere. “L'Arabia
Saudita dominerà il calcio”, queste le parole dello
statunitense Carlo Nohra, il direttore operativo della Saudi Pro
League, rilasciate alla Reuters. È solo l'inizio. L'argomento
che hanno a disposizione è convincente: i soldi. Spiega il
dirigente: “Vogliamo migliorare il nostro prodotto. Cerchiamo la
qualità, siamo consapevoli che tutto questo costa ma puntiamo al
massimo. Le spese da sostenere non ci fanno paura”. Avverte:
“Quello che state vedendo è semplicemente la Pro League saudita
che fa ciò che gli altri campionati dovevano fare”. Le cifre
parlano chiaro, i club sauditi hanno speso oltre 400 milioni per
rafforzarsi. Gli investimenti sono garantiti, sul palcoscenico c'è
un nuovo attore che vuole prendersi la scena. Il progetto richiede
tempo: “È sicuramente un lungo viaggio. Ma abbiamo deciso di
raggiungere l'obiettivo di essere uno dei primi 10 campionati al
mondo”. Le ambizioni sono alte: “Abbiamo una missione,
ovvero liberare il potenziale a nostra disposizione, intendiamo
guidare il cambiamento”. E ancora: “Ci interessa il ruolo
di leader”. La Reuters sostiene che lo stanziamento previsto
per sostenere le squadre, fino al 2030, ammonta a 17 miliardi di
dollari. La politica è quella di: imporsi a livello internazionale;
proporre ai giovani del posto uno spettacolo. “L'eccitazione è
palpabile. Il Paese è pazzo per il calcio. La stagione conclusa ha
avuto grandi numeri in termini di presenza e copertura televisiva.
Iniziamo a offrire al popolo saudita l'intrattenimento di qualità
che merita e che si aspetta”. Meglio che la giovane popolazione
giovanile sia rassicurata, si distragga e non pensi ad altro.
Calcio
L'Arabia Saudita vuole dominare il calcio
È un progetto che si pone obiettivi ambiziosi e le risorse non mancano