CALCIO
"Vi spiego il nervosismo a Lugano..."
Livio Bordoli, ex tecnico bianconero, dà una lettura interessante del post-partita di Zurigo-Lugano
Pubblicato il 10.08.2023 09:38
di L.S.
Le dichiarazioni di Bottani, Sabbatini e del mister Croci-Torti, avevano fatto trapelare un certo nervosismo nel post-partita di Zurigo-Lugano.
Livio Bordoli, che con il Lugano salì in Super League nella stagione 2014-15, ha una lettura decisamente interessante di quello che sta succedendo in casa bianconera.
Livio, ti aspettavi queste polemiche dopo una sconfitta?
“Onestamente no, anche perché non credo che la situazione sia allarmante. Può capitare di perdere una partita. È vero che è stata una partita bruttina, ma si sarebbe potuta chiudere con un pareggio. Nemmeno lo Zurigo ha fatto una grande partita”.
E allora come te le spieghi quelle dichiarazioni?
“Credo che la delusione, poi sfociata in un po’ di nervosismo, dipenda dal fatto che la squadra creda alla vittoria del titolo. I giocatori hanno visto il mercato delle altre squadre, che secondo me si sono quasi tutte indebolite. Lo Young Boys resta la favorita, ma non è più un ammazza-campionato come prima, mentre soltanto il Servette lo vedo veramente in crescita, grazie anche a un ottimo allenatore come Weiler. Il Lugano sente che questo può essere l’anno buono e perdere punti così fa male”.
Davvero il Lugano può puntare al titolo?
“Secondo me sì. Ho analizzato le rose di tutte le squadre e non mi pare che, a parte lo Young Boys che però non mi sembra così forte come in passato, ci siano squadre più attrezzati dei bianconeri. Lo spogliatoio lo sa, lo ha capito e dopo le parole ambiziose della società vuole puntare al massimo traguardo”.
Ma il Lugano è più o meno forte rispetto alla scorsa stagione?
“Se rientrerà Mai al cento per cento della condizione, sarà la stessa squadra dello scorso anno. Doumbia aveva giocato spesso in difesa al posto di Mai, mentre a centrocampo è arrivato Grgic. Il gruppo è cambiato poco e questo può essere un vantaggio”.
Croci-Torti ha detto che anche lui dovrà diventare più cattivo in settimana:
“Credo che dopo aver fatto spesso i complimenti alla sua squadra, forse sabato aveva voglia di dire qualcosa di diverso. Il Crus si è preso anche lui qualche colpa, per non aver forse preparato la partita con l’intensità di sempre, ma a mio avviso non è questo il motivo della sconfitta. Senza quegli errori saremmo qui a parlare di altre cose”.
C’è chi ha detto che il Lugano ha perso per una questione tattica (giocare uomo contro uomo) o perché aveva preparato la partita con Amoura, che poi è rimasto in panchina per lunghi tratti della gara a causa di un infortunio:
“Sono cose che non c’entrano nulla con la sconfitta secondo me. Si è perso per errori pacchiani che non si vedono spesso a questi livelli. Tutto il resto è secondario”.
E le voci di mercato possono invece influire sulle prestazioni dei giocatori?
“Quelle a mio avviso sì. Ricordo l’anno in cui salimmo in Super League, che a inizio stagione Everton e Rafael Da Silva volevano andare via ed erano distratti dalle voci di mercato. Poi per fortuna partirono e noi potemmo rinforzarci con altri giocatori, tra cui anche Cortelezzi e Malvino. Per la serenità del gruppo fu molto importante”.
Domenica arriva l’Yverdon:
“Una partita che a questo punto bisogna vincere. Nove punti in quattro partite sarebbero un bottino da firmare assolutamente. Poi ci sarebbe la Coppa Svizzera e tutto il tempo per ritrovare la serenità. Non bisogna scomporsi per una sconfitta…”.
(Livio Bordoli festeggiato a Bienne, nel 2015, dopo la conquista della promozione in Super League, foto Cdt)