Diego
Pablo Simeone siede sulla panchina dell'Atletico dal 2011. Un legame
con la squadra di Madrid che è saldo e non conosce crisi.
L'argentino ha detto no alla proposta arrivata dall'Arabia, l'Al-Ahli
gli aveva offerto un contratto annuo da 40 milioni, ha rifiutato e
senza esitazioni. I soldi non lo hanno tentato, troppo forte il
rapporto con i “colchoneros”. La stagione sta per cominciare e il
tecnico ha rilasciato una lunga intervista al giornale Marca.
L'anno trascorso è stato complicato, ma il tecnico assicura che il
“Cholismo” è più attuale che mai, le ambizioni non mancano.
“Vincere” è il verbo che vuole coniugare: “La nostra
gente vuole che siamo campioni non terzi”.
Conscio che rappresenta una società dalle grandi potenzialità:
“Siamo sempre in crescita, il club si trova di fronte a
notevoli cambiamenti, ma siamo competitivi, sia in Campionato che in
Champions”. L'Europa nel
mirino: “L'Atletico ha l'obbligo di entrare nella
competizione più importante, garantisce introiti indispensabili. In
Spagna non dobbiamo fare respirare il Real e il Barca”.
Il campionato: “Dobbiamo partire forte, ci dobbiamo fare
trovare pronti, possiamo essere campioni”.
La gestione dello spogliatoio: “La parte emotiva è
fondamentale. I giocatori titolari pensano di essere il re del mondo,
escono dall'undici e vogliono andarsene”.
Prosegue: “Si lamentano, vogliono discutere. Non si può
parlare ogni giorno con i figli. Lo correggi, gli dai una linea, ma
devi lasciarlo crescere”.
Chiosa: “I calciatori devono lavorare, soffrire e
guadagnarsi il posto, possono anche divertirsi. Questo è lo spirito
dell'Atletico”. Il suo stile
di gioco: “Mi hanno dato un etichetta e sarà così
qualunque cosa io faccia. Ci interessa vincere e dobbiamo affrontare giganti come Real e Barca, metto al centro i miei uomini e cerco di esaltare le
loro caratteristiche”.
Ribadisce: “Vincere. Vincere. Giocare bene è vincere.
Non c'è modo di spiegarlo meglio. Il resto sono paragrafi di bugie”.
Il segreto: “Una squadra ha bisogno di avere uomini che
prendono decisioni importanti al di là del gioco. Abbiamo bisogno di
persone che ci aiutino a segnare la strada”.
Calcio
"I giocatori imparino a soffrire invece di lamentarsi"
Simeone è alla sua tredicesima stagione sulla panchina dell'Atletico e spiega la sua filosofia