CALCIO
La filosofia di Chieffo
Il tecnico parla per la prima volta degli arbitri ma non accampa scuse per l'inizio di stagione granata
Pubblicato il 15.08.2023 09:11
di L.S.
Sandro Chieffo, nonostante la poca esperienza a questi livelli, ha già dimostrato di essere un allenatore che sa come ci si comporta su una panchina.
È qualcosa che si ha nel sangue e il 44.enne tecnico granata ha dimostrato, in diverse occasioni, di essere un signore: anche nelle situazioni più delicate, che avrebbero potuto fare arrabbiare chiunque.
Anche nelle dichiarazioni post-partita, il tecnico del Bellinzona è sempre pacato e misurato. Analisi dettagliate e oneste, senza accampare scuse, che spesso servono a poco.
Domenica, dopo la rocambolesca sconfitta contro l’Aarau, Chieffo non si è sottratto alla raffica di domande in conferenza stampa. Un pizzico di sfortuna, che però bisogna andare a cercarsi, l’errore di Muci e quel rigore che qualcuno gli ha detto che non c’era. “Ma devo rivederlo ancora bene, così come tutta la partita”.
La solita pacatezza, nessun eccesso.
Chieffo non si sbilancia, anche se è chiaro a tutti, dopo averlo rivisto più volte, che Zimmermann non tocca l’attaccante dell’Aarau, che si produce in un tuffo spettacolare. Il rigore non c'è.
Il collaboratore dell’arbitro, in buona posizione, non segnala il fallo, l’arbitro, un po’ più lontano, non ha invece esitazioni.
Dopo il clamoroso rigore non assegnato nel finale di partita a Baden, questo è il secondo grosso errore contro i granata.
Anche Chieffo, pungolato a dovere, ammette che qualcosa a livello arbitrale in queste partite non ha funzionato al meglio.
I torti e i favori si compensano a fine campionato? Forse sì, o forse no. Intanto però il Bellinzona ha un solo punticino e al di là gli errori del suo portiere e la mancanza di effettività dei suoi attaccanti, anche gli arbitri ci hanno messo lo zampino.
Il mister esce per la prima volta allo scoperto: “Mi avevano detto che il Ticino soffriva di problemi arbitrali, ma non ci avevo voluto credere. Certo che dopo quello che abbiamo visto in queste prime due partite, c’è qualcosa che non va”.
Poi riprende subito la retta via: “Noi però non possiamo farci nulla, in panchina non amo lamentarmi o fare sceneggiate: dobbiamo andare avanti a correggere quello che sbagliamo e pensare a migliorare”.
Parole sante, anche perché il messaggio alla squadra dev’essere questo. Prima o poi, si spera, le cose cambieranno.
Chieffo, che non fa mai mancare il suo sorriso, se ne torna però a casa con un piccolo pensiero in testa. Non proprio bellissimo. È la prima volta che gli capita.
Passerà anche questo. Intanto da oggi bisogna tornare a lavorare: piangersi addosso non serve a nulla.