HOCKEY
Un Delfino ad Ambrì
Dauphin, il nuovo straniero dell'Ambrì, si è raccontato al Cdt
Pubblicato il 18.08.2023 08:08
di Red.
Come scrive il collega del Cdt Nicola Martinetti, che ha realizzato questa intervista, i suoi baffi lo rendono riconoscibile pur senza il numero sulla schiena. 
Lorenzo Delfino, potrebbe suonare così la traduzione di Laurent Dauphin, da qui il sopranome "Flipper" (ricordate al serie TV?) sembra essersi integrato velocemente ad Ambrì. Come ammette anche il nuovo straniero dell'Ambrì: «Non è poi così differente dal mio Québec. Mi sento già un po’ a casa, anche se per quanto concerne il côté famigliare rimane incompleta». Sì, perché la moglie Sarah e il piccolo Wesley, nato un paio di mesi fa, si trovano ancora oltreoceano.
La paternità, ci spiega «Flipper», ha giocato un ruolo importante nella scelta di varcare l’Atlantico, approdando per la prima volta in Europa. «La possibilità di tornare a casa ogni sera, stando vicino alla mia famiglia, è sicuramente una delle ragioni che mi hanno spinto ad accettare la proposta biancoblù. Ovviamente, poi, vi sono anche altri motivi. In primis la volontà di vivere una nuova sfida in una realtà diversa da quella nordamericana».
L’addio al Nord America, insomma, non rattrista più di tanto il nuovo centro biancoblù.  «Da piccolo sognavo due cose: giocare un giorno in NHL e, se possibile, farlo con la maglia dei Montréal Canadiens. È stata dura, ho dovuto fare tanta gavetta, ma alla fine ho tagliato entrambi i traguardi. E non potrei esserne più felice".
Ad Ambrì forse non lotterà per il titolo, ma le ambizioni non mancano: «Nutriamo in ogni caso delle importanti ambizioni anche per quanto concerne il campionato. Daremo il massimo per riuscire a qualificarci ai playoff, poi una volta lì - lo sapete - potrebbe accadere di tutto. Da canadese, inoltre, sono molto curioso ed eccitato all’idea di prendere parte alla Coppa Spengler".
Dieci anni fa, da teenager, Dauphin era ritenuto un attaccante a tutta pista con buone doti da scorer. Col passare degli anni, cercando di farsi spazio in NHL, il québécois ha poi sviluppato a fondo anche la sua fase difensiva. Maturando nel contempo una certa leadership. Ad Ambrì, va da sé, gli verrà richiesto un po’ tutto. "Sono stato scelto perché ciò che il club leventinese cerca, a me viene naturale. Fa parte del mio gioco». I due assist messi a referto nella prima amichevole contro il Visp, in questo senso, sono benauguranti. «In Vallese ho giostrato con Zwerger ed Eggenberger, con i quali mi sono trovato bene. In generale, comunque, non ho mai avuto problemi ad adattarmi ai compagni di linea".
(Foto Putzu)