Atletica
Il salto nella storia di Gianmarco Tamberi
L'italiano è un personaggio, diverte ma è stato capace di vincere tutto
Pubblicato il 23.08.2023 06:28
di Red.
Gianmarco Tamberi, detto “Gimbo”, è nella storia, ha vinto pure i Campionati Mondiali nel salto in alto. Ha ancora una volta sovvertito i pronostici, non era considerato il favorito. L'italiano è un personaggio, è capace di esaltarsi ed esaltare i tifosi, quando si trova sulla pedana tutto può accadere. Si è presentato come faceva una volta: barba tagliata a metà. Spiega: “La uso solo in gara, dal 2009, dal giorno in cui in una garetta saltai 10 centimetri più su di dove pensavo di arrivare”. I capelli sono lunghi e in parte raccolti in un codino. Poi ci sono le scarpe, i colori sono diversi: viola al piede destro; giallo arancione-arancione, al piede sinistro. I calzini sono neri da un lato e bianchi dall'altro, hanno l'immagine stilizzata del suo volto. Ogni competizione va oltre l'aspetto agonistico e il pubblico sembra apprezzare, lo sostiene e lo applaude. Ma tutto questo non è fine a sé stesso, i risultati arrivano, la distrazione del campione è solo apparente. Ottenuto l'oro, con la misura di 2,36, ha chiesto di mettere l'asticella a 2,40, ha invocato il sostegno degli appassionati, ma ha semplicemente corso, passando sotto l'asticella. La sua è stata una gioia irrefrenabile e contagiosa. E per non farsi mancare niente, si è tuffato nella vasca dei 3000 siepi insieme al marocchino El Bakkali, che aveva appena vinto la gara. “Ho battuto i supereroi. Mi sento un umano che ha battuto gli eroi”. Queste le parole con le quali ha commentato la sua incredibile prestazione. Ha continuato: “Dedico la mia medaglia a mio padre (suo ex allenatore) con cui non parlo da un po'”. Spiega: “In queste situazioni so di poter dare il meglio di me. È pazzesco tutti i sacrifici sono ripagati”. Conclude: “Sono rimasto concentrato divertendomi. Il mio segreto è essere me stesso. Non è stato facile separarmi da mio padre. Ho vinto una nuova sfida, è stato un percorso che mi dà energia”. Tamberi si sente un normale, spronato dalla volontà e spinto da una forza vitale positiva: quella che incita a tentare di saltare l'ostacolo, sempre. Poco importa se lo si supera o meno.