Gabriele Gravina, il Presidente della Federazione, ha attaccato duramente Roberto Mancini. Sostiene che ha sempre appoggiato l'allenatore, dandogli una fiducia totale. E ha definito “sconfortanti” le dichiarazioni del mister, ritenendole “inappropriate e offensive”. Afferma che non ha mai inteso invadere il suo campo e che “non meritavo simili parole”. Le dimissioni sono arrivate all'improvviso, la comunicazione gli è arrivata dalla moglie Silvia Fortini, che è anche l'avvocato del marchigiano. Insomma, pensa le motivazioni del tecnico siano “deboli e superficiali”. Finisce male un rapporto che pareva idilliaco. E nessuna diplomazia in campo, ma attacchi e recriminazioni. Tutto è confuso tra alibi e ragioni. L'Italia volta pagina con Spalletti e il cerchio forse si chiude. E il Mancio? Secondo “La Gazzetta dello Sport” l'approdo in Medio Oriente è imminente, da Riad sembrerebbero arrivare conferme. Tempo di qualche ora e ci sarà l'annuncio. L'accordo è stabilito: 25-30 milioni di compenso annuo. A gennaio c'è da disputare la Coppa d'Asia in Qatar e poi il Mondiale del 2026. L'Arabia ha chiamato e l'Italia ha risposto, d'altra parte come si fa a resistere quando gli argomenti sono così convincenti? Sui contatti tra le parti le versioni sono discordanti e aleggia il mistero. Ma poco cambia. Lo staff sarà pletorico: composto di ben 7 elementi. E non mancherebbero le promesse di incrementi salariali non indifferenti. L'Arabia ha premura che tutto si risolva al più presto. L'obiettivo è che il campionato cresca e che la Nazionale diventi competitiva. Mancini e il suoi collaboratori trasferirsi almeno per 200 giorni a Riad. Un problema potrebbe essere la condizione climatica, il caldo non è facile da sopportare. Gli allenamenti possono essere svolti solo nelle ore serali. Tutto finito? Tutto bene? Ci sono ancora questioni legali da sistemare. Mancini deve rescindere il contratto con la Federazione, Gravina deve parlare con il Napoli per poter ingaggiare Spalletti.