Si poteva e si doveva fare di più. Sì, perché il 2 a 0 finale è pesante,
decisamente troppo, soprattutto pensando a un avversario che è sembrato tutt’altro
che irresistibile. Il Lugano parte male in questo spareggio e torna a casa con un bagaglio di
rimpianti.
Le due reti, una per tempo, erano senza dubbio evitabili, mentre il gol annullato a Hajdari per fallo di mano (che sarebbe stato l’1 a 1) ha avuto bisogno di un riesame da parte del VAR.
Sul primo gol Sabbatini e Grgic sono troppo “leggeri” in area di rigore, mentre nel secondo gol Valenzuela sbaglia probabilmente la lettura della giocata. Due errori che purtroppo sono costati carissimo.
Peccato, perché il Lugano non è sembrato inferiore ai belgi, ma nel calcio, alla fine, contano soltanto le reti.
Quella fallita da Steffen, su tutte, è l’emblema di una serata negativa anche sotto porta, con l’ex nazionale che è stato sicuramente il più deludente. Da un giocatore con la sua esperienza, ci si aspettava molto di più.
Ma a ben guardare, è stata un po’ tutta la vecchia guardia del Lugano a faticare: non solo Steffen, ma anche Celar, Valenzuela, Sabbatini e Grgic non sono riusciti a tirar fuori una grande prestazione. E ovviamente, la squadra ne ha risentito.
I migliori sono stati senza dubbio Saipi, autore di tre belle parate (così come il portiere del St. Gilloise) e Bislimi, che ha saputo coniugare qualità e quantità come non lo avevamo mai visto fare. Davvero una gran partita, che se Yakin avrà visto, gli varrà sicuramente la prossima convocazione con i rossocrociati.
Bene anche Espinoza, che ha preso il posto di Arigoni nella ripresa, mentre Macek e Vladi avrebbero forse meritato qualche minuto in più.
Tutte considerazioni che Croci-Torti potrà fare durante questa lunga settimana che gli permetterà di preparare al meglio la partita di ritorno. E portare eventualmente le adeguate correzioni.
Sì, perché questo St. Gilloise è una buona squadra, ma non è sembrata imbattibile. Il 2 a 0 si può rovesciare, a patto di non commettere più quegli errori che purtroppo sembrano essere diventati una costante di questo Lugano.
E a questi livelli, così, vincere diventa difficile.
Le due reti, una per tempo, erano senza dubbio evitabili, mentre il gol annullato a Hajdari per fallo di mano (che sarebbe stato l’1 a 1) ha avuto bisogno di un riesame da parte del VAR.
Sul primo gol Sabbatini e Grgic sono troppo “leggeri” in area di rigore, mentre nel secondo gol Valenzuela sbaglia probabilmente la lettura della giocata. Due errori che purtroppo sono costati carissimo.
Peccato, perché il Lugano non è sembrato inferiore ai belgi, ma nel calcio, alla fine, contano soltanto le reti.
Quella fallita da Steffen, su tutte, è l’emblema di una serata negativa anche sotto porta, con l’ex nazionale che è stato sicuramente il più deludente. Da un giocatore con la sua esperienza, ci si aspettava molto di più.
Ma a ben guardare, è stata un po’ tutta la vecchia guardia del Lugano a faticare: non solo Steffen, ma anche Celar, Valenzuela, Sabbatini e Grgic non sono riusciti a tirar fuori una grande prestazione. E ovviamente, la squadra ne ha risentito.
I migliori sono stati senza dubbio Saipi, autore di tre belle parate (così come il portiere del St. Gilloise) e Bislimi, che ha saputo coniugare qualità e quantità come non lo avevamo mai visto fare. Davvero una gran partita, che se Yakin avrà visto, gli varrà sicuramente la prossima convocazione con i rossocrociati.
Bene anche Espinoza, che ha preso il posto di Arigoni nella ripresa, mentre Macek e Vladi avrebbero forse meritato qualche minuto in più.
Tutte considerazioni che Croci-Torti potrà fare durante questa lunga settimana che gli permetterà di preparare al meglio la partita di ritorno. E portare eventualmente le adeguate correzioni.
Sì, perché questo St. Gilloise è una buona squadra, ma non è sembrata imbattibile. Il 2 a 0 si può rovesciare, a patto di non commettere più quegli errori che purtroppo sembrano essere diventati una costante di questo Lugano.
E a questi livelli, così, vincere diventa difficile.