Siamo a Natale e
con Luca Cereda, dopo il derby perso ai supplementari ieri sera a Lugano, siamo
tornati sullo sfogo avuto qualche giorno fa.
Cereda disse, in
sostanza, che chi critica la società non ha capito l’attuale realtà dell’Ambrì.
Sembrava, che dietro questa sua reazione piuttosto decisa, fossero una risposta agli attacchi dei blogger, i
famosi “leoni da tastiera”.
Il coach dei
leventinesi però precisa.
“Non ho reagito
così solo per un blog o una critica. Non leggo tanto i blog se devo dire la
verità. Mi piace invece leggere cosa scrivono i giornali e cosa dicono radio e
televisioni. Quello sì.”
Allora a chi era
riferito quello sfogo?
“Era riferito ad
alcuni personaggi che ruotano attorno all’Ambrì, che sono sempre negativi, con
tutto e tutti. La critica ci sta, ci mancherebbe altro e quando è giusta è
anche costruttiva. Purtroppo ho notato che ci sono delle persone che invece
sono soltanto distruttive. E questo non va bene. Le incontro quando vado a fare
benzina o in farmacia: nel nostro ambiente, tra la nostra gente c’è troppa
negatività”.
Secondo Lei
perché?
“Come ho detto,
qualcuno non ha capito la nostra nuova realtà. Da quando siamo arrivati io e
Paolo Duca, l’Ambrì è diverso. Non ci sono più le potenzialità di una volta e
noi cerchiamo di fare il massimo con ciò che abbiamo. Sarebbe bello che anche
queste persone lo capissero”.
Pensa di fargli
cambiare idea?
“Non credo, non
mi illudo. Il mio era uno sfogo che spero sia stato utile per far passare il
messaggio e per ricompattarci tutti. In fondo è questa la nostra forza”.
Che feedback ha
avuto dalla società e dall’ambiente?
“In società non
mi hanno detto niente, molta gente fuori del club invece mi sembrava piuttosto
contenta di quello che ho detto. Ogni tanto c’è bisogno di pulire il tavolo,
come dico spesso io. Sono una persona che è fatta così, che preferisce chiarire
e dire ciò che pensa. Lo faccio sempre con tutti”.